Politica
La Piazza, Sala: "Il M5S? Tema ineludibile, pensando a Quirinale e Lombardia"

Il Sindaco di Milano e la ripresa: "Si può essere ambientalisti e promuovere economia e occupazione. San Siro? Anche domattina, ma voglio garanzie"
Beppe Sala, Sindaco di Milano, è stato intervistato da Angelo Perrino, direttore di affaritaliani.it, nel corso della prima serata della kermesse “La Piazza”,
Sindaco, si dice che se Milano tira, tira anche l'Italia: come è messa Milano nel post-Covid? Si avverte la ripresa o no?
“Come tutte le realtà, ci sono un po' di luci e le ombre. Le luci sono, ad esempio, nel grande interesse nel mercato immobiliare. I prezzi del mattone stanno salendo molto, anche se questo può essere letto anche in negativo. Vedremo a settembre, con appuntamenti come il Salone del mobile, MiArt, la Moda e il ritorno a scuola, sul quale bisogna fare molta attenzione. Si possono fare molte fantasie sui mezzi pubblici, ma è la cosa pià difficile da fare: mica si possono comprare metropolitane in più! Le ombre sono essenzialmente nel fatto che eravamo diventati una città turistica, ma per via del Covid siamo scesi da 10 milioni di turisti a un milione, forse uno e mezzo. Vedo buioni segnali, ma c'è un po' da ricostruire”.
Hai fatto il grande capolavoro dell'Expo 2015, grazie al quale Milano è diventata la Capitale d'Europa, e la città ti ha premiato eleggendoti Sindaco: Milano tornerà ai fasti di un tempo?
“Ci vorrà del tempo, ma sì: non ho dubbi. Lo dico perché il sistema di base funzoiona. Anche Expo ha messo in evidenza le qualità milanesi: università, servizi pubblici, imprenditoria e creatività importanti. Expo ha avuto il merito di fare rete e creare forza. Queste realtà ci sono ancora e si possono riattivare. Il 2022 sarà ancora difficile, ma poi torneremo grandi. La politica ha il 10% di merito, poi ci sono i sistemi che governano la città”.
Nuovo stadio San Siro e progetto urbanistico sul quartiere: si deve fare o no?
“Lo stadio vale circa il 45% dell'investimento. Nessuno vuole bloccarlo, su questo non c'è da discutere: se vogliono, si può fare anche domattina. Il punto è quello che sta a lato e cioè la parte residenziale, commerciale, i supermercati, ecc.. Sarà un progetto di lungo termine, di almeno 5 anni: ci vogliono le garanzie di sostenibilità finanziaria. Il quartiere San Siro è delicato, sarebbe rischioso da un lato avere le case popolari e dall'altro lo splendore: ci vuiole il giusto equilibro. Confermo la volontà di andare avanti. Adesso è difficile discutere, ma ci rimetteremo al tavolo. Voglio però delle garanzie”.
Inter e Milan potrebbero cambiare proprietà: per questo c'è incertezza sul futuro?
“Sono due realtà rispettabili. Il Milan appartiere a un fondo americano importantissimo ed è la regola che un fondo prima o poi venda. L'Inter c'è e abbiamo anche discusso con Suning, ma poi ci siamo sentiti con Zhang e, dopo le elezioni, sicureamente se ne riparlerà. Se ci sarò ancora io”.
Hai aderito ai Verdi e a noi cittadini milanesi a Milano ha un po' stupito: ti pensavamo del Pd. L'ambientalismo è uno dei trend del momento. Questa vena ambientalista, in una città votata al business non poò creare vincoli e problemi?
“Ho aderito ai Verdi Europei, a un sistema di valori, e poi vedremo cosa fare. I fondi del Pnrr arriveranno solo se avremo progetti sensati e capacità di spesa a breve termine, soprattutto nel settore ambiente. Si può essere ambientalisti e mandare avanti l'economia: l'allungamento della metropolitana verso le periferia e l'efficientamento energetico dell'edilizia pubblica sono beni per la salute futura, ma anche per il lavoro immediato della città. Voglio progetti pragmatici. In questo momento le città devono fare la loro parte, per dettare il cambiamento dei nostri stili di vita. Lo dico prima di essere eletto, così che ognuno faccia i suoi conti”.
Di sondaggi parleremo domani, ma da tempo si parla di ballottaggio tra te e il candidato del centrodesta. Al ballottagglio farai un'alleanza con il M5S o un appello a Layla Pavone, anche in ossequio alla psosibile intesa nazionale tra il Movimento e il centrosinistra?0
“Vedremo più avanti, dipende anche da come uscirà il 4 ottobre. Ma il tema M5S è ineludibile per la sinisitra. Io stesso, come altri, nutro delle riserve, ma sono un uomo pratico e i conti mi fanno dire che il Pd è intorno al 20%. Quindi, certo, c'è spazio per una forza Verde alla tedesca, ma ci vorrà tempo. E intanto c'è l'elezione del Presidente della Repubblica e del Presidente della Lombardia, che da 30 anni è nelle mani del centrodestra. Quando il segretario del Pd (prima Zingaretti e ora Letta) prova a fare dei passi, subito cominciano i distinguo: non va bene. Non credo alla logica dlele alleanze locali quando ci fa comodo. Guardate il centrodestra, che al momento giusto sta sempre assieme! Non c'è alleanza tattica: o si può stare insieme in qualche modo o si mette il dossier a lato e ci si inventa qualcos'altro per passare dal 20% del Pd al 45% che serve per governare”.