La polizza alla Raggi sotto inchiesta. Convocata in questura la ex di Romeo
Salvatore Romeo, l’ex braccio destro di Virginia Raggi, è nei guai. Non solo si è scoperta una terza polizza alla Raggi, oltre allo svuotamento della cassaforte dell'ex caposegreteria della Raggi dopo l'arresto di Raffaele Marra. Ma la sua ex fidanzata Alessandra Bonaccorsi, già consigliera dell’Ottavo Municipio di Roma e intestataria di una delle sue tante polizze, è stata convocata in questura centrale in quanto persona informata dei fatti. L'ex consigliera è stata l’unica dei beneficiari di Romeo ad aver rivelato spontaneamente di essere al corrente della propria polizza, quando invece l’ex braccio destro della sindaca continua a dichiarare pubblicamente che nessuno dei beneficiari n'era a conoscenza.
Signora Bonaccorsi, cosa le è stato chiesto precisamente in questura?
Essendoci una seria e delicatissima indagine in corso, non su di me ovviamente, ma su Salvatore Romeo, preferisco non entrare nei dettagli e lasciar proseguire le indagini.
Ma può solo dirci se la sua convocazione in questura riguardava la vicenda delle polizze o la storia della misteriosa comodataria che ha svuotato la cassetta di sicurezza di Romeo dopo l'arresto di Raffaele Marra?
Sì sono stata convocata per la questione delle polizze di Romeo, ma vi sono diverse altre sfaccettature della vicenda sulle quali – per rispetto al lavoro degli inquirenti – non posso dichiarare di più. Ovviamente, se è questo che la sua domanda intende, non sono io la comodataria della cassetta di sicurezza svuotata dopo l'arresto di Raffaele Marra, di cui non so veramente nulla. Posso tuttavia dirvi che non mi spiego come mai Romeo dichiari che nessuno dei suoi beneficiari fosse al corrente delle polizze, quando invece - ovviamente per quanto riguarda la mia - io ne fui informata da lui stesso.
Già, bisognerebbe chiederlo a lui. Romeo l’ha ricontattata in questo periodo?
Categoricamente no. Benché, lo ammetto, mi sarei aspettata anche solo un misero sms di scuse. Scuse doverose, che invece lui preferisce fare pubblicamente ad altri solo per favorire e proteggere il m5s. Non credo vi sia bisogno di aggiungere altro. Inoltre vorrei soltanto chiudere questa storia al più presto, perché da quando vi sono stata trascinata mio malgrado, la mia vita è stata stravolta, e con la mia anche quella di mio figlio.
Secondo le rivelazioni dell’ex assessore Berdini, fra Romeo e la Raggi ci sarebbe un rapporto amoroso che confermerebbe la causale “relazione sentimentale” riguardo a una delle polizze di cui è beneficiaria la sindaca. Lei che idea si è fatta in merito?
Se fosse confermata la loro relazione, come credo il resto degli italiani, giudico totalmente inopportuna questa linea di condotta. E direi lo stesso anche se, come afferma la sindaca, quest'ultima non fosse stata al corrente delle polizze a suo nome. Ritengo che quando due persone sono legate da una relazione di fiducia a livello professionale o sentimentale, non debbano esservi segreti di sorta.
Secondo lei, la sindaca Raggi non sapeva davvero delle polizze?
Le posso dire solo questo e, ribadisco, è una mia opinione: stiamo parlando del m5s i cui esponenti si autodefiniscono onesti e trasparenti. Dunque, comunque stiano le cose, in questo preciso frangente qualcuno – chiunque esso sia – non lo è stato. Nella migliore delle ipotesi, è evidente che la sindaca non è in grado di scegliersi i collaboratori, viste le continue defezioni volontarie o forzate che noi romani stiamo subendo dal giugno 2016.
A proposito del m5s, lei è stata una stimatissima consigliera nell’Ottavo Municipio, in forza al gruppo misto, cosa ne pensa del caos in cui esso versa? Ricordiamo che il presidente Pace, considerato molto vicino a Virginia Raggi, è minacciato di sfiducia dai suoi stessi consiglieri e che ormai si sfiorano le risse.
Avendo avuto a che fare sia con il presidente Pace sia con la sindaca, nulla mi stupisce. Quello che ho potuto constatare in prima persona, frequentando per un certo periodo i vari esponenti del Movimento Cinque Stelle, è che in primis hanno a cuore i propri interessi egoistici e non ciò che millantano, ovvero il bene della collettività. Si pensi solo che una pattuglia della polizia è stata sottratta al servizio dell’Ottavo Municipio per impedire che una faida interna fra consiglieri municipali pentastellati degenerasse nel loro tipico epilogo all’insegna dell’aggressività. Ciò che mi fa “sorridere” è che il presidente abbia stigmatizzato le minacce subite da una sua consigliera da parte di altri colleghi dello stesso gruppo dicendo di non avallare questi metodi, quando invece in passato – e parlo a ragion veduta – lui ha fatto lo stesso.
Quindi, secondo lei, non si salva nessuno né a livello comunale né a livello municipale…
Io sono una persona pragmatica, alle opinioni prediligo i fatti. E per quanto riguarda l’attuale gestione del Campidoglio e le varie amministrazioni municipali, i fatti - ahinoi - parlano da soli.