Politica
Lazio, Pecoraro Scanio tra Raggi e Bianchi: con chi sta? Ecologisti divisi
Ufficialmente amico di entrambe, l'ex leader dei verdi ha costituito la lista "Polo Progressista ed Ecologista" per le imminenti regionali
Pecoraro Scanio è amico sia di Virginia Raggi sia di Donatella Bianchi: da che parte sta in questa competizione surreale?
Avevamo lasciato Pecoraro Scanio qualche tempo fa, quando era mentore di Virginia Raggi per la sua ricandidatura disastrosa alle comunali romane del 2021. Aveva fatto per lei pure la "Lista civica ecologista".
Poi, come si ricorderà, la Raggi sindaco uscente, non solo non arrivò al ballottaggio, cosa in sé strana, ma si classificò addirittura all’ultimo posto, duramente punita dai romani che non ne potevano più della sua gestione generale, ma soprattutto ambientale.
Infatti, con lei sindaca, la differenziata è rimasta al palo e Roma è finita addirittura in prima pagina sul New York Times, con tanto di cinghiali che grufolavano tra i cumuli di spazzatura. Neppure i romani apprezzarono le sue giravolte sullo Stadio della Roma, opera fortemente impattante a cui lei aveva dato il via libera.
Dunque – diciamo così - non fu un sostegno particolarmente fortunato quello di Pecoraro. Una avventura da dimenticare.
Ora i Cinque Stelle ripropongono una ambientalista alla guida della Regione Lazio per le imminenti elezioni. Si tratta dell’ex presidente del WWF Italia, Donatella Bianchi. Anche questa volta Pecoraro Scanio si è rapidamente schierato al suo fianco con la costituzione della lista "Polo Progressista ed Ecologista" (un ritocchino allo sfortunato nome precedente), promotori anche Stefano Fassina, Paolo Cento e Loredana De Petris.
Gli altri "verdi", quelli di Angelo Bonelli per intenderci, stanno invece con il Pd e Alessio D’Amato. Insomma, appare del tutto evidente che gli ecologisti italiani, una volta eclissatasi la stella di Ermete Realacci per raggiunti limiti d’età, stanno appoggiando chi il Pd chi i Cinque Stelle, cioè i due principali partiti dell’opposizione.
E questo è anche un segno della debolezza strutturale degli EcoDem, che sarebbe poi la struttura verde del Partito democratico. Ma ormai anche in politica si fa così. Si appaltano da fuori, chiavi in mano, anche interi settori politici, come l’ambiente.
Pecoraro su questa divisione ebbe a dire: "Se in Lombardia il Pd ha deciso di andare sull’economia circolare e non sugli inceneritori, preferendo l’accordo con i 5S senza inseguire Calenda che è tuttora la stampella della destra, il Pd laziale ha scelto viceversa di collocarsi in un’area centrista, rifiutando una candidatura indipendente e civica come quella di Bianchi".
Tuttavia l’inguacchio era dietro l’angolo. Infatti proprio ieri la candidata Bianchi è salita all’onore delle cronache per una improvvida dichiarazione che ha gettato nel panico i Cinque Stelle.
In una intervista radio ha dichiarato di aver votato Roberto Gualtieri perché il suo programma era il più convincente. Peccato che in programma Gualtieri aveva (ed ha tuttora) il termovalorizzatore (si chiama così) che ora lei attacca.
E peccato anche che nell’ottobre 2021 a Roma fosse candidata anche l’ex sindaca Virginia Raggi. Accortasi della doppia gaffe, la Bianchi ha cercato di rimediare con la classica toppa peggio del buco, dicendo che aveva votato Gualtieri solo al secondo turno. Ma ormai la frittata termovalorizzatore - Raggi era ormai fatta. Immaginiamo le ire che ciò possa avere provocato alla Raggi che avrà pensato che la Bianchi lo abbia fatto apposta e in effetti potrebbe essere pure vero.
Già tra le due non sembrava correre buon sangue, visto che la Bianchi ha cercato di tenere sempre a distanza la Raggi per paura che la trascinasse in un abbraccio mortale, dati i precedenti e dall’altra parte la Raggi l’ha sostanzialmente ignorata, non dandole (per fortuna della Bianchi) alcun sostegno elettorale.
Ma una domanda invero un po’ leziosa sorge, come dire, spontaneamente: ma Pecoraro Scanio, che ufficialmente è amico di tutte e due, da che parte sta in questa competizione surreale che minaccia di far crollare ulteriormente i consensi e soprattutto l’immagine già compromessa dei pentastellati? Questo non possiamo saperlo, ma attendiamo con trepidazione la prossima puntata di questa ulteriore telenovela dei Cinque Stelle’s con i quali, questo bisogna dirlo, non ci si annoia mai.