Lega al Sud, ecco quanto vale Salvini Regione per Regione. Le cifre
Lega dei Popoli? "Scelta giusta, inclusiva e non esclusiva"
Con l'intervento di Matteo Salvini a Ponte di Legno la Lega è ufficialmente diventata un movimento nazionale. E, quasi sicuramente, alle prossime elezioni il segretario dirà addio alla parola Nord lanciando un nuovo simbolo unico da Nord a Sud. L'ipotesi principale è quella di Lega dei Popoli che, secondo il sondaggista e semiologo Alessandro Amadori, intervistato da Affaritaliani.it, "è la scelta giusta. Un concetto semplice che dà l'idea di un partito e di una forza politica che pensa ai popoli, tutti, in maniera inclusiva e non esclusiva".
Ma quanto potrebbe prendere la Lega al Sud alle prossime elezioni politiche che probabilmente si terranno tra febbraio e marzo del 2018? "Le resistenze cultura ci sono ancora", premette Amadori. "Ma se Salvini fa la campagna elettorale giusta valorizzando i territori con un concetto di autonomia non punitiva, che è anche la risposta migliore alla globalizzazione, può raccogliere un 3-4% nelle Regioni meridionali e nelle due isole (Campania, Molise, Abruzzo, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia)". Non si tratta di un boom ma è comunque una percentuale considerevole, più di quanto vale Alternativa Popolare di Alfano a livello nazionale, considerando soprattutto gli zero virgola delle passate esperienze bossiane di sbarco al Sud.
La Lega può poi rafforzarsi molto al Centro, dove in alcuni casi ha già ottenuto ottime performance. Parlando di Toscana, Umbria, Marche e Lazio - secondo Amadori - "la stima del risultato della Lega in questa circoscrizione è del 9-11%, ovviamente più bassa nel Lazio e più alta nelle altre tre Regioni". Non solo. La svolta 'sudista' non farà perdere voti a Salvini al Nord, "anche perché alla secessione e alla Padania non crede ormai più nessuno. Al Nord, considerato come l'insieme di Nord-Ovest (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia) e di Nord-Est (Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna), la Lega può diventare il partito di maggioranza relativa con un 24-26% di voti". La media ponderata e nazionale fa esattamente il 15% confermato ormai più o meno da tutti gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto.