Politica

Lega, il piano se si torna al voto. Corsa solitaria senza Fi e Meloni

Alberto Maggi

Il governo del Cambiamento andrà avanti anche dopo le elezioni europee del 26 maggio?

Il governo del Cambiamento andrà avanti anche dopo le elezioni europee del 26 maggio? "E chi lo sa, tutto può accadere. Ormai siamo alla Corrida", risponde tra il serio e il faceto uno dei massimi esponenti della Lega commentando lo stillicidio di dichiarazioni e di insulti ormai quotidiani tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Fatto sta che nel Carroccio, vista la tensione perenne, le elezioni anticipate a settembre (l'ipotesi è quella di domenica 15) vengono prese in serissima considerazione. Il ministro dell'Interno e vicepremier parlando con i suoi più stretti collaboratori ha fatto chiaramente capire che in caso di Politiche anticipate la Lega non stringerebbe alleanze elettorali con nessun altro partito.

"Se si va ancora al voto andiamo da soli, prendiamo il maggior numero di voti possibile e poi si vedrà in Parlamento", spiega un big ex padano. Il progetto è quello di risultare la prmia forza politica del Paese a livello di percentuali e di seggi alla Camera e al Senato (vincendo nella maggior parte dei collegi uninominali) per poi cercate un'intesa in Parlamento con altri partiti (esclusa la sinistra e il Pd) per dar vita ad un esecutivo che veda Salvini premier. Nessun accordo pre-elettorale con Forza Italia e Silvio Berlusconi ma nemmeno con Fratelli d'Italia. "Per carità, mai con i fascisti", si lascia scappare uno dei pesi massimi del Carroccio rispondendo alla domanda su un'eventuale coalizione con Giorgia Meloni. Insomma, è proprio vero che ormai Salvini intende le elezioni come un referendum su se stesso.