Lega, Salvini e Maroni ai ferri corti. Berlusconi (e Bossi) dietro Bobo
Lega, la mappa del potere. I nomi
Posizioni sempre più distanti nella Lega tra il segretario Matteo Salvini e il Governatore della Lombardia Roberto Maroni. Il nodo è tutto politico. Al centro ci sono soprattutto le alleanze in vista delle prossime elezioni politiche. L'ex ministro dell'Interno, che con Umberto Bossi incontra a cena ad Arcore periodicamente Silvio Berlusconi, punta tutto sul modello lombardo, ovvero su un Centrodestra allargato fino ai popolari di Angelino Alfano. E qualcuno in Forza Italia inizia a sussurrare che l'ex Cavaliere abbia promesso a Maroni la presidenza del Consiglio in caso di vittotia alle elezioni.
Salvini, invece, punta sul partito sovranista che chiude al centro, anche se dopo la sconfitta della Le Pen in Francia l'uscita dall'Euro e dall'Europa non sono più nell'agenda politica del Carroccio. Salvini vede se stesso a Palazzo Chigi ma sa perfettamente che Berlusconi e una buona fetta di Forza Ìtalia non accetterà mai questa ipotesi. Senza contare le recenti frizioni con Giorgia Meloni per le aperture, giudicate "eccessive" in Fratelli d'Italia, verso i pentastellati.
Giancarlo Giorgetti lavora pazientemente per tenere unito il movimento dialogando con gli azzurri (per rassicurare Maroni) ma senza escludere un'alleanza con i 5 Stelle (seguendo così la linea del segretario federale). Al fianco del Governatore lombardo c'è sicuramente Bossi, nonostante le liti infinite del passato, tutta la giunta regionale e chi alle primarie leghiste aveva sostenuto la candidatura di Gianni Fava, come ad esempio Giacomo Stucchi, Roberto Cota, Davide Boni e Gianluca Pini.
Luca Zaia preferisce non schierarsi, fedele al segretario ma autonomo politicamente. D'altronde il Veneto è la Regione elettoralmente più forte per la Lega e quindi l'ex ministro dell'Agricoltura può permettersi di restare in disparte rispetto alle diatribe lombarde. Schierati con Salvini i due capigruppo in Parlamento, Gianmarco Centinaio e Massimiliano Federica, quasi tutti i senatori e i deputati, il vicesegretario ed europarlamentare Lorenzo Fontana e il numero uno in Liguria Edoardo Rixi. Oltre al responsabile Immigrazione e Sicurezza Tony Iwobi.
Da qui alle elezioni politiche le riunioni del consiglio federale in Via Bellario saranno politicamente molto calde, con il rischio scissione che aleggia sul Carroccio.