Politica

Lega, Salvini usa Grillo contro Berlusconi. Lega pronta a mollare la Meloni

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Lega, lite con Bossi e uscita 'pilotata' di Calderoli: la verità

Matteo Salvini: "L'obiettivo è il governo di centrodestra. Ma se all'indomani del voto non dovessimo avere la maggioranza, io non chiamerei mai Gentiloni, Renzi e Alfano. Dei governissimi gli italiani sono stanchi, hanno prodotto disastri. Piuttosto alzerei il telefono e chiamerei Beppe Grillo". Qual è il senso delle dichiarazioni del leader della Lega? Fonti qualificate del Carroccio spiegano ad Affaritaliani.it che "contatti a livello parlamentare non ci sono da tempo con i 5 Stelle. Alla Camera non ci sono mai stati, al Senato qualcosa sì ma tempo fa. E, comunque, soltanto sui singoli provvedimenti e mai sull'ipotesi di un esecutivo comune".

L'impressione nella Lega è che Salvini utilizzi l'arma dell'accordo post-voto con il M5S soprattutto in chiave anti-Berlusconi. Ovvero per placare quella parte di Forza Italia ancora non convinta al 100% di un'alleanza forte di Centrodestra e che spera in un pareggio alle elezioni per poi dar vita all'ennesimo governo di larghe intese con il Pd. "I 5 Stelle non vogliono governare, stanno bene all'opposizione", spiega un senatore leghista. "Su troppi temi siamo diversi e anche indicare un presidente del Consiglio che vada bene ad entrambi sarebbe molto difficile", aggiunge. E quindi lo spauracchio del governo Lega-5 Stelle (odiati da Berlusconi) serve più che altro a Salvini per avvertire l'ex Cavaliere e il suo partito a non fare scherzi e a non tornare al Patto del Nazareno.

LA NUOVA LEGA NAZIONALE E L'USCITA 'PILOTATA' DI CALDEROLI - Nell'ultimo Consiglio federale in Via Bellerio di venerdì scorso si è arrivati al cambio di nome per le prossime elezioni. Il Carroccio si presenterà in tutta Italia con il simbolo Lega (senza Nord), resterà l'Alberto da Giussano e la scritta in basso Salvini. Questo simbolo verrà utilizzato anche per le elezioni Europee. Mentre per le Regionali e le Comunali, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il simbolo sarà diverso in base ai territori. E ci sarà quindi Lega Lombardia (o lombarda), Veneto, Piemonte, Lazio, Calabria, Puglia e così via. E l'uscita di Calderoli dal gruppo del Senato? Nessun addio, anche perché è stata autorizzata all'unanimità dallo stesso Consiglio federale. In pratica l'ex ministro lascia il gruppo della Lega Nord e va al Misto come Lega. Si tratta di un escamotage per avere la rappresentanza parlamentare del nuovo nome e non dovere così raccogliere le firme in vista delle prossime elezioni politiche.

LA LITE CON UMBERTO BOSSI - Molto è stato scritto sulla rabbia del Senatùr per la decisione di togliere Nord dal simbolo. Ma come sono andate le cose nelle stanze di Via Bellerio? Il fondatore del Carroccio, raccontano fonti ad Affaritaliani.it, ha letteralmente insultato il segretario 'Sei un cretino'. A quel punto Salvini ha replicato: 'Non intendo risponderti, ma ricordati che stiamo prendendo queste decisioni anche per gli errori che avete commesso in passato'. Gli altri dirigenti leghisti, quasi tutti, sono interventi per cercare di placare la rabbia del Senatùr, 'Umberto calmati. Basta così'.

LEGA DURISSIMA CONTRO GIORGIA MELONI - Altro argomento del Consiglio federale sono stati i rapporti con Fratelli d'Italia dopo lo scontro sui referendum autonomisti. A sollevare la questione è stato il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi, sostenuto soprattutto dai leader della fascia centrale - dove il partito della Meloni è più forte e "si sente di più" - ovvero Toscana, Emilia, Romagna, Umbria e Marche. L'opinione condivisa da tutto lo stato maggiore della Lega è molto forte: o la Meloni smette di avere queste posizioni anti-federaliste e anti-autonomia o "può anche andare al voto da sola e sbattere contro il muro". Salvini e il Carroccio non inseguiranno a tutti i costi Fratelli d'Italia, o cambia registro o tanti saluti e avanti con Forza Italia e Berlusconi.