Legge elettorale, Rosatellum 2.0 un boomerang per chi vuole le larghe intese
Grande coalizione senza numeri. Dopo la chiusura delle urne partirà il mercato delle poltrone
Vuoi vedere che hanno sbagliato i conti? L'ipotesi più gettonata del dopo-voto con il Rosatellum 2.0, il sistema al vaglio del Parlamento, è la grande coalizione tra Forza Italia, il Pd (non Renzi premier) e i centristi vari (leggi qui). Ma anche prendendo i numeri più favorevoli per queste forze politiche che ermergono dagli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto, il governissimo 2018 - magari con Paolo Gentiloni di nuovo premier - non avrebbe la maggioranza per governare, né a Palazzo Madama né a Montecitorio.
Al Senato il Pd non andrebbe oltre i 74-75 seggi, Forza Italia si fermerebbe a quota 52-53 mentre i centristi vari, considerando anche la cosiddetta 'quarta gamba' del Centrodestra e ipotizzando che Alternativa Popolare raggiunga il 3% (non è affatto scontato), non andrebbero oltre i 26-27 senatori. La somma, nel migliore dei casi, farebbe quindi 155 seggi con una maggioranza a Palazzo Madama fissata a quota 158 (alla quale va tolto il presidente che non vota aggiungendo i senatori a vita). Alla Camera i numeri sarebbero più o meno gli stessi. L'ipotesi più favorevole per la grande coalizione porta a quota 305-307 deputati contro un quorum previsto di 316.
I calcoli di Affaritaliani.it sono stati realizzati tenendo conto degli ultimi sondaggi elettorali prendendo soltanto i valori più alti per Pd, Forza Italia e centristi vari. E' del tutto evidente che i fautori del governissimo dovrebbero "pescare" altri parlamentari da altri gruppi, come è avvenuto in questa legislatura, magari qualche leghista o esponente di Fratelli d'Italia oppure qualche deputato - senatore eletto con i 5 Stelle o le sinistre. E' facile immaginare che partirebbero subito le trattative (e le offerte di poltrone) per arrivare alla soglia di maggioranza richiesta. Inclusi anche i parlamentari eletti in Valle d'Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano.