Politica
M5s, Raggi e Appendino: i due volti della catastrofe che affossa i grillini
La strage sfiorata a Piazza San Carlo ha evidenziato l'inadeguatezza della sindaca torinese mentre a Roma la giunta affonda tra degrado e scontento
Chiara Appendino, "quella brava" del M5s, quella che era addirittura additata come possibile candidata premier al posto di Luigi Di Maio, quella competente, quella ben introdotta, quella capace... Chiara Appendino è nei guai seri. La strage sfiorata a Piazza San Carlo, i 1527 feriti, i silenzi colpevoli durante l'emergenza, e - adesso - il bilancio sulle responsabilità della tragedia avvenuta in occasione della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid a Cardiff, hanno definitivamente intaccato la (già non più) dorata nomea della sindaca torinese del M5s.
Chiara Appendino si è detta «pronta ad assumersi le eventuali responsabilità che dovessero emergere dall’inchiesta della magistratura». Un'eco di futuro nero, visto che la sindaca torinese, "quella brava", si è dimenticata della circolare del capo della polizia Gabrielli che prevedeva una modifica alle disposizioni pregresse, alla luce dell'attentato a Manchester e dell'accresciuto livello di allerta.
Ci sono altre gatte da pelare per la Appendino, che sabato si godeva la finale dagli spalti dello stadio di Cardiff, circondata dai "poteri forti" che, da candidata, era prontissima ad attaccare (ma i grillini ci hanno abituati al doppiopesismo e alle inversioni di rotta, nel momento in cui sulle poltrone ci sono loro). E le gatte da pelare riguardano le mancate riunioni del tavolo interforze e del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica per la valutazione dei rischi e per decidere come agire per garantire la pubblica sicurezza. Pubblica sicurezza che, lo dimostra la carneficina mancata - per fortuna - in Piazza San Carlo, non era garantita minimamente.
Chiara Appendino, "quella brava", è dunque finita in guai seri, inattesi e decisamente non previsti, ma guai che la mettono in difficoltà anche nello stesso Movimento Cinque Stelle. Finito da tempo l'idillio con i torinesi, distrutta totalmente la credibilità di amministratrice competente dopo la sfiorata strage di Piazza San Carlo, oggi Chiara Appendino è malvista anche dagli stessi compagni grillini.
Com'è cambiata la situazione dall'anno scorso, quando scendeva a Roma per andare a trovare una macilenta Virginia Raggi, già provata da un'amministrazione fallimentare, con il piglio di chi, invece, la cosa pubblica sapeva gestirla in maniera competente. Come se la Raggi le avesse passato un ideale testimone di sciagura.
Sciagura che la prima cittadina romana conosce bene. Ai gabbiani, ai topi, ai cinghiali, ai serpenti ora si sono aggiunti anche i vespai a cielo aperto nella centralissima Piazza Fiume. I bus si animano da soli e investono le Smart o in alternativa si rompono lasciando a piedi i furenti passeggeri; i rifiuti traboccano dai cassonetti e, soprattutto, la giunta capitolina viene insultata dai lavoratori alla canna del gas cui in campagna elettorale avevano promesso mari e monti.
"Buffoni", "Li mortacci vostra", "merde", "fascisti", sono solo alcune delle ingiurie che i lavoratori della Multiservizi hanno indirizzato a Virginia Raggi e a Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea Capitolina, durante una seduta del consiglio comunale. Alessandro Onorato, attivissimo consigliere d'opposizione della Lista Marchini, che più di tutti si battè per i lavoratori della Multiservizi nella passata consiliatura, riprende la scena in un video e, nella sua stessa voce, si percepisce lo sgomento per quanto è costretto a testimoniare di persona.
Serenetta Monti, dirigente Usi che, da anni, si occupa con impegno e abnegazione della questione dei lavoratori della Multiservizi che rischiano il posto di lavoro, malgrado le promesse grilline in campagna elettorale, racconta sgomenta: "In vent'anni di sedute in consiglio comunale, non avevo mai assistito a una cosa simile. E mai avrei pensato di assistervi in vita mia". E dure sono le parole che Annalisa Cianetti, lavoratrice della Multiservizi, ha rivolto alla Raggi e alla sua giunta: "Forse dalle forze politiche siamo stati strumentalizzati, ma da voi cinque stelle siamo stati ingannati!".
A fine giugno si decideranno le sorti della sindaca per quanto riguarda gli avvisi di garanzia che le pesano sul groppone, avvisi di garanzia che potrebbero trasformarsi in rinvii a giudizio. La Appendino, dal canto suo, non dorme sonni tranquilli e anche lei potrebbe seguire le stesse sorti giudiziarie della Raggi se si dovessero evidenziare sue personali responsabilità nel disastro di Piazza San Carlo.
Raggi e Appendino, i volti nuovi, freschi, giovani, su cui la Casaleggio & Associati aveva puntato come fiori all'occhiello del M5s, rottamando invece la "casalinga" Bedori, troppo poco telegenica, diventano oggi i due volti dell'immane catastrofe pentastellata.
E che Dio le aiuti nel momento in cui Beppe Grillo, per salvare la barca che affonda, dovesse gettarle in pasto agli squali della rete. Squali che già stanno girando in tondo fiutando il sangue delle due "vergini sacrificali", quella "bella" e quella "brava". Entrambe già condannate.