M5S, distruggere la Lombardi. Caso De Vito, lo zampino di Dibba e Di Maio
Il disegno di Di Battista, Di Maio, Taverna, Casalino e Baroni dietro il siluramento romano di Marcello De Vito che finì per favorire l'ascesa della Raggi
“La punizione per Frongia, tuttavia, arrivò. Pur arrivato fra i primi dieci alle comunarie e quindi con il diritto di candidarsi a sindaco, fu invitato a non partecipare alla competizione e si ritirò. Il burattinaio pagò, mentre Raggi, Stefàno, Terranova, Boccuzzi, Lozzi e altri l’hanno fatta franca. Pagato per modo di dire, perché è uscito dalla porta e rientrato dalla finestra, diventando vicesindaco. Il complotto finì dunque per favorire il disegno di Di Battista, Di Maio, Taverna, Casalino, Baroni e tutti i portavoce romani, ovvero quello di ridimensionare Roberta Lombardi e il suo potere.” Una storia raccapricciante, insomma, quella del nostro consigliere pentastellato, che conferma ancora una volta l’orrore del M5s. Quando per giochi di potere si montano accuse gravissime e infondate contro un collega nonché compagno di partito per distruggere un rivale, in questo caso Roberta Lombardi, a quel punto tutto è lecito. Cosa ci si potrebbe aspettare se dovessero andare al Governo? Meglio non saperlo mai.
Marco Zonetti