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Politica
M5s, Rocco Casalino capo supremo a Roma: diktat sul rinvio a giudizio di Raggi

Virginia Raggi non è il sindaco di Roma. Almeno non quello ufficioso. Ma questa scuola di pensiero che vedeva Beppe Grillo e Davide Casaleggio quali capi supremi della Capitale viene confutata dalle chat segrete pubblicate su Repubblica nell'articolo della mirabolante Giovanna Vitale. 

Le chat si riferiscono al momento cruciale della decisione della procura di Roma di chiedere il rinvio a giudizio per la sindaca riguardo al reato di falso in atto pubblico e, nel contempo, l'archiviazione per quello di abuso d'ufficio. Ovviamente è "soltanto" una richiesta e la decisione finale spetterà al Giudice, ma soprattutto permane l'accusa più grave, il reato che prevede le pene più rigorose, ovvero quello di falso, punito con il carcere. 

La richiesta di rinvio a giudizio viene tuttavia salutata da Virginia Raggi sul suo profilo facebook come una sorta di liberazione e di "scagionamento" da tutti i reati di cui è accusata, quasi come una santificazione che la spinge a esigere perfino le scuse dei giornalisti per mesi di infamie. Peccato però che l'entusiasta risposta strida con la realtà dei fatti, e che l'incongruenza venga notata dagli stessi grillini nelle chat segrete di cui sopra.

E' infatti Vittorio Ferraresi, deputato laureato in Giurisprudenza eletto con il M5s in Emilia Romagna, a sollevare il problema con i colleghi pentastellati. "Falso in atto pubblico è più grave". E a quel punto è proprio Rocco Casalino a rispondere "con sintassi resa traballante dalla foga" che falso in atto pubblico può essere grave, ma "non in questo caso". Perché, lo sappiamo, i reati commessi dagli altri sono punibili con la morte mentre quelli di cui sono accusati i grillini sono mere illusioni create ad arte dai poteri forti per screditarli. 

Vittorio Ferraresi risponde con un occhiolino e getta la spugna, "Vabbè ci siamo capiti". Ha vinto insomma la linea Casalino, quella che punta a sminuire la richiesta di rinvio a giudizio per falso, enfatizzando l'archiviazione per gli altri reati. In altri termini, la sindaca potrebbe aver scampato l'annegamento ma rischia di essere divorata viva da uno squalo, e tuttavia è il caso di festeggiare e di rivalersi sui giornalisti cattivi. Dal Grande Fratello della Endemol al Grande Fratello orwelliano: quanto a propaganda, non c'è che dire, Rocco Casalino, capo supremo e incontrastato a Roma, ha fatto passi da gigante.  

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