Politica

Made in Italy: Fiorini (FI), difendere imprese da ‘furti’ know how

“Difendere il Made in Italy significa anche difendere le imprese italiane dal rischio ‘furto’ del loro know how. Ci sono infatti imprese estere che vengono nel nostro Paese, rilevano attività produttive italiane, ne acquisiscono il know how, però poi non rispettano più i patti sottoscritti per produrre in Italia ma delocalizzano all’estero con gravi ripercussioni per la nostra economia e i nostri lavoratori”.Lo afferma Benedetta Fiorini, deputata di Forza Italia e segretario della Commissione Attività produttive della Camera.“Ad esempio – continua Fiorini - il gruppo Lovol Heavy Industry Co. Ltd, costruttore cinese di macchine agricole, ha avviato una serie di acquisizioni di imprese italiane operanti nello stesso settore. Ha acquisito il marchio Arbos, di cui utilizza il know how industriale, ha costituito una holding e ha proceduto al salvataggio della Goldoni spa, impresa emiliana produttrice di trattori. Adesso, nonostante un rilevante portafoglio ordini a dimostrazione della vitalità dell’azienda, la direzione aziendale ha comunicato alla rappresentanza sindacale dello stabilimento ex Goldoni di aver depositato al tribunale di Modena l’avvio di una procedura concorsuale di concordato preventivo, che mette a rischio il futuro di 240 dipendenti e congela i debiti verso fornitori, con evidenti conseguenze per tutta la filiera collegata allo stabilimento. E’ necessario che il ministro dello sviluppo economico Patuanelli faccia rispettare il patto occupazionale e produttivo sottoscritto, convochi un tavolo istituzionale per affrontare la situazione e per difendere le ragioni di lavoratori, fornitori e di tutta la filiera.Il comparto industriale agromeccanico italiano è all’avanguardia a livello internazionale e ciò che sta accadendo alla ex Goldoni – conclude Fiorini – *sembra essere una inaccettabile delocalizzazione di un’impresa italiana che è strutturalmente sana e la sottrazione di un importantissimo know how nazionale”.