Politica

Meloni, Bedori e l'inutile baccano delle veterofemministe

Di Adriana Santacroce 
@AdriSantacroce

Lo ammetto, sono un po' tradizionalista e penso che per certe cose le donne debbano fare le donne e gli uomini gli uomini. E che non siamo uguali e quindi intercambiabili. Le vicende della Meloni e della Bedori mi hanno lasciato perplessa. Ogni personaggio pubblico ha delle responsabilità nelle proprie scelte e nel proprio comportamento. Ed è sbagliato dare le colpe agli altri strumentalizzando questioni di sessismo, femminismo etc.

Bertolaso è stato assolutamente ineducato e inopportuno a dire che la leader di Fratelli d'Italia 'non farà il vice sindaco perché deve fare la mamma'. Ma il motivo per cui non la vuole non è di certo il bambino in arrivo. Abbiamo avuto ministre che esibivano la pancia in quasi tutti i governi e nessuno ormai ci fa più caso. Ma è stata la stessa Giorgia Meloni, qualche settimana fa, a dire che non si sentiva di correre come sindaco per la Capitale perché era incinta.

Fare una campagna elettorale di questo tipo mentre aspetti il tuo primo figlio 'ti porta a pensare che non sia la strada giusta'. Parole di Giorgia Meloni al Corriere della Sera il 4 febbraio. Ora, che un mese dopo il mondo si scandalizzi perché la stessa cosa, più o meno, la dice il suo avversario interno allo schieramento mi sembra insensato e ipocrita. Sicuramente lui non la vuole tra i piedi e la teme per la sua popolarità. E per togliersela di torno è stato inelegante e un po' sessista. Ma quello che ha detto rispecchia un comune sentire che, ripeto, la stessa Meloni aveva messo in conto poco tempo fa. Poi la levata di scudi che c'è stata fa parte dei giochi. Non è un Paese per donne, il machismo è imperante etc etc. Questioni che, in questo caso, c'entrano poco o niente. Non è che mancano gli asili nido, o che gli uomini sono favoriti. Dai, è evidente. È solo che una donna incinta è giusto che dedichi le sue energie al bimbo che porta in grembo e non corra da un mercato all'altro a far campagna elettorale. Mi sembra lapalissiano. Piuttosto la Meloni decida se vuole fare il sindaco da neo mamma oppure no e dia una versione definitiva. Certo che se la risposta fosse si sarebbe un peccato non aver fatto le primarie anche tra il Centrodestra. A Roma con Bertolaso e Meloni sarebbero state vere e appassionanti. 

La vicenda Bedori è molto diversa. La ex candidata del Movimento 5 Stelle ha detto di volersi ritirare perché non reggeva la pressione mediatica. E il giorno dopo ha protestato per gli insulti che ha ricevuto in quanto brutta e grassa. Che facesse fatica a reggere la TV è vero. Averla ospite con altre persone in studio era pressoché impossibile e anche i colleghi della carta stampata mi dicono che intervistarla era complicato. Ora, se ti candidi a fare il sindaco di Milano devi avere una voglia pazzesca di dire a tutti quello che vuoi fare e convincere chi ti guarda o ti legge che le tue proposte sono le migliori. Se non è così sei tu che hai dei problemi, non i giornalisti che fanno il loro mestiere e ti incalzano. A due mesi dalla sua vittoria alle consultazioni (e vincere con 74 voti di certo non l'ha aiutata) non c'era ancora un programma. A parte l'estensione dell'Area C non si capiva davvero cosa la candidata sindaco di Milano volesse fare. E questo cosa c'entra con la pressione mediatica? E ancora 'mi hanno attaccata perché disoccupata' ha protestato. Ebbene sì. Non basta essere onesti per governare una città. Questo mantra del M5S poteva funzionare all'inizio e in un contesto di corruzione e malaffare. Ma per governare una città servono competenza e abilità. Non solo l'onestà.

La Bedori non può pensare di guadagnare consenso e rispetto dicendo 'sono una casalinga'. Fare il sindaco non è un gioco che si fa alla tastiera da casa. È un lavoro pazzesco fatto di scelte continue, di capacità e di mediazione. Non avere un lavoro non è un punto di partenza vincente, come fa a non capirlo? Infine, l'aspetto fisico. Certo, noi viviamo in un mondo in cui l'immagine conta. Certo, Virginia Raggi a Roma piace perché è un avvocato stimato e perché ha grinta. Ma il fatto di essere una bella donna sicuramente non guasta. Certo, se Patrizia Bedori fosse stata 'una velina' sarebbe piaciuta di più. Ma non è perché ha qualche chilo di troppo che non ha sfondato nell'opinione pubblica. Sono da condannare, ci mancherebbe, tutti quelli che l'hanno offesa perché non è bella e non porta la taglia 40, ma non è questo il punto. Se avesse avuto grinta e competenza, se avesse avuto tante idee da diffondere il suo aspetto fisico sarebbe passato in secondo piano. Anzi sarebbe potuto diventare un suo tratto distintivo di forza. Lei sarebbe diventata 'la candidata brava, simpatica e grassa'. Il punto quindi è perché si è candidata se non aveva le capacità di fare la campagna elettorale, non che c'è stata pressione mediatica ed è stata attaccata perché non era una bella donna. Ognuno di noi deve far conto con i propri limiti. E non incolpare gli altri se si torna sui proprio passi.

Che poi ci sia ancora della gente che pensi che una donna con un bambino debba stare a casa o che la consideri solo se bella e magra è un altro discorso. Queste persone sono fuori dalla storia e vanno combattute. Ma per favore, non usiamo sessismo e femminismo per coprire delle contraddizioni personali che sono solo frutto di debolezza. Che è umana. Ma non c'entra con uno scontro di genere.