Politica

Meloni di lotta e di governo: Ue nelle Istituzioni, Valencia nella politica

Di Giuseppe Vatinno

La strategia politica che sta seguendo la premier sta cominciando ad apparire netta, precisa e dettagliata: ecco perchè

Migranti, Pnrr, Ucraina e relazioni internazionali: il gioco politico della premier è sempre più chiaro. Analisi 

Giorgia Meloni di lotta e di governo. La strategia politica che sta seguendo la premier sta cominciando ad apparire netta, precisa e dettagliata come apparirebbe ad un archeologo una villa antica solo dalle tracce superficiali di qualche mattone affiorante a intermittenza dal terreno. La leader di Fratelli d’Italia è stata meticolosa nel seguire una sua precisa linea politica. Una volta vinte le elezioni lo scorso anno, anche lì avendo la pazienza di attendere il suo turno in un centro – destra che aveva ceduto alle lusinghe del potere, ha per prima cosa pacificato il fronte occidentale, rassicurando gli alleati atlantici che l’Italia si sarebbe schierata pienamente con la Nato contro la Russia e pro Ucraina, cosa niente affatto scontata.

Poi ha fatto scattare un altro meccanismo e cioè ha dimostrato a Ursula von del Leyen e a Joe Biden che senza di lei il centro – destra italiano avrebbe appoggiato la Russia, essendo gli alleati Silvio Berlusconi e Matteo Salvini amici personali di Putin. A quel punto è diventata indispensabile ed ha cominciato a contrattare per l’Italia sui migranti e sul PNRR, tenendosi il Mes come arma di “ricatto” nei confronti di Bruxelles.

Nel frattempo, a inizio anno, si è assicurata il pieno appoggio del Vaticano nella persona di Papa Francesco sui migranti in cambio di uno sdoganamento di Bergoglio a destra e concretamente nel destinare fondi del nuovo PNRR alla Caritas, ottemperando alle pressanti richieste che nel frattempo il Cardinal Matteo Zuppi gli recapitava a mezzo stampa quasi giornalmente. L’unico fronte debole che la Meloni aveva (ed ha) aperto è quello con il suo elettorato più oltranzista, cioè quello che l’ha eletta sulla scia della potente suggestione sovranista in cui non è mancato anche un endorsement più o meno velato ai no vax e in generale a quella componente anarcoide che sempre è stata presente a destra dell’MSI prima e di Alleanza Nazionale poi.

LEGGI ANCHE: Migranti, Meloni mediatrice torna in Tunisia: missione con von der Leyen-Rutte