Politica

Meloni di lotta e di governo: Ue nelle Istituzioni, Valencia nella politica

Di Giuseppe Vatinno

La strategia politica che sta seguendo la premier sta cominciando ad apparire netta, precisa e dettagliata: ecco perchè

Così è da inquadrarsi al rapporto a geometria variabile con il suo una volta alleato ma tuttora amico storico Viktor Orban e con l’Ungheria. Come ugualmente è da inquadrarsi in questa ottica di compensazione gli endorsement al partito gemello spagnolo di estrema destra e franchista di Vox. Qualche giorno fa la leader di FdI è tornata in video a parlare agli spagnoli riuniti a Valencia: “Siete un gran popolo e saprete riconoscere chi vale sul serio: la sinistra europea e internazionale non può difendere i deboli e i lavoratori, noi sì, perché diciamo la verità. In Italia difendiamo la nostra sovranità, gli italiani. E lo stesso fate voi. Dico a tutti voi, non abbiate paura di votare con la vostra testa. 

Mancano 10 giorni per una data decisiva per il futuro della vostra storia" e poi la conclusione: “In Italia stiamo difendendo gli interessi degli italiani e sono sicura che dal 23 di luglio, lo stesso si potrà fare in Spagna con un governo di patrioti con Vox. Viva Italia, Viva Spagna, viva i patrioti europei".

Insomma il gioco della Meloni appare chiaro: un colpo all’asse del sovranismo ed uno alla botte delle istituzioni UE. Sono tornate le convergenze parallele di Aldo Moro, nel tentativo di far quadrare i conti. C’è da dire che l’opposizione italiana è totalmente impreparata a controbattere questo piano preciso e dettagliato con la Schlein che sembra più un pugile suonato che si aggira per il ring urlando frasi senza senso sull’armocromismo che una segretaria del Pd e Giuseppe Conte impegnato a salvare la cadrega con molto mestiere ma con pochissimo riscontro elettorale.