Politica
Meloni e Fitto contro la Lega. Fronte in manovra per le Europee. Rumors
Giorgia Meloni e Raffaele Fitto tessono l’asse romano- pugliese contro il Carroccio
L’adunata dei piccoli, piccolissimi e pesi piuma, pur di formare mezzo chilo di partito al fine di tessere l’ennesimo nuovo centrodestra che possa fare da spina nel fianco all’indiscussa egemonia della Lega Nazionale di Matteo Salvini. Un’operazione capitanata da Noi con l’Italia e da Fratelli d’Italia, in cui rispettivamente l’ex governatore e ministro Raffaele Fitto e Giorgia Meloni tentano d’uscire dall’angolo del ring. La loro dissonanza con il contesto sociale attuale è impressionante, ormai questi movimenti esistono soltanto per reggere l’etichetta sul cartellino di dirigenti locali e Nazionali, un tempo ras dei Palazzi e degli assessorati blindati nei rioni locali, ed oggi ridotti a spauracchi di se stessi, a brutta copia di comandanti senza uomini.
Non esiste l’esercito elettorale di riserva a cui attingere, non esiste un elettorato ricettivo e nemmeno una visione, un progetto, una terza via, che sia di medio-lungo periodo e che soprattutto dia una alternativa radicale. Ultimo punto, ma non meno importante, più del 60% degli italiani, ascrivibili alla totalità di quell’area detta moderata, oggi è in piena luna di miele con l’Esecutivo, e non solo non cerca, ma sente come fastidioso il canto dell’amante.
I rottamati dalla stagione politica odierna non vogliono essere condannati ai ricordi della Prima e Seconda Repubblica, quindi s’affannano disperatamente per animare una sintonia persa nei rivoli dell’inefficacia del passato. Parliamoci chiaro, se avessero governato bene, se avessero lasciato segno e traccia dei tempi in cui hanno padroneggiato, e Fitto in particolare ha vissuto grandi stagioni d’amore con la sua Regione, non solo non avrebbero fatto questa fine autoreferenziale ma nemmeno sarebbero stati cestinati negli scatoloni delle cianfrusaglie partitiche.
Ecco, assemblando i giochi dell’infanzia non si torna certo bambini. Mette anche un sorriso il fronte anti Lega per le Europee 2019: “Serve un nuovo movimento dei conservatori e sovranisti italiani.” Ragionano. E la soluzione sarebbe unire sotto un’unica lista vecchi democristiani e la fiamma tricolore di Almirante memoria. Qualcosa di così innaturale per i fautori della “famiglia tradizionale”, che i puristi della genesi destrorsa non guarderanno certo di buon occhio. Di Maio avrebbe detto che c’è una “manina” che rema contro, ma in questo caso siamo all’unghia incarnita.
@andrewlorusso