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Meloni-Giambruno e il dramma della gelosia: Giorgia, Andrea e le altre...

Dramma della gelosia: Giorgia, Andrea e le altre

Ci mancava il gossip pecoreccio, niente a che vedere col Decameron, solo il disvelamento di uno specchio che non poteva nascondere la realtà, e tutti a dire: si sapeva, si intuiva, era inevitabile.

La premier lascia il first “gentlemen”, si fa per dire, per manifesta infedeltà verbale e fisica, questo poco importa.

“Il piacione col ciuffo”, già membro attivo della scuderia di Lele Mora, torna ai suoi threesome, e abbandona le feste al Quirinale, lasciando Meloni a gestire un guaio, e questa volta di natura privata, ma si sa in Italia il privato è soprattutto, politico.

Ma questa famiglia che si sfascia, aggredisce la volontà granitica di Meloni, e ora sarà difficile restare paladini dell’”indissolubilità cristiana della coppia”.

Lui probabilmente è già pronto a scrivere libri, comparsate, ospitate, interviste prezzolate alle Belve, che era quello cui aspirava, ma potrebbe diventare argomento scottante in grado di dare informazioni sul “menage a deux” a Palazzo Chigi, e sui momenti privati della “Coppia Imperial-Subburra”.

L’evento potrebbe essere devastante, vista l’inaffidabilità del Gallo Cedrone della scuderia Mora-Mediaset, ma presto in cerca di nuovi orizzonti (e lavori), non pare preoccuparsi molto di quello che ha detto fuori onda, ma soprattutto si intuisce il modus operandi del maschio italico, metà boro-Verdone, e metà Corona.

Nell’immagine spezzata di quello che, già sembrava un rapporto disequilibrato e appiccicaticcio, più frutto di un accordo di mutuo scambio, che reale, con Giambruno incredulo che lo slancio amoroso potesse rendere tanto, e lui ha bulleggiato senza pensare alle conseguenze: distruttive per Giorgia ma, remunerative senza limiti, per il Don Giovanni di periferia.

Credo che possa cominciare un percorso ancora più arduo, politicamente e psicologicamente, delle già tragiche notizie che assorbono le giornate della Premier, e poi bisognerà considerare anche la presenza di una bambina, cui bisognerà dire chi fosse davvero suo padre, in confronto Salvini e Tajani, diventano un problema marginale.

Ci chiediamo come sia stato possibile non informare il signor Giambruno che la sua attività “ginnico-giornalistica” dopo l’elezione di Giorgia sarebbe dovuta cambiare clamorosamente, quasi come quella di Diana dopo il matrimonio con Carlo, ma probabilmente la discrasia tra i due mondi, era esageratamente incompatibile, e troppo debole ci appare la Premier con l’ex-first gentleman, per motivi estetici evidenti.

Siamo a metà tra il “sedotta e abbandonata” e “dramma della gelosia”, dove “il merlo maschio” non si contiene, non può diventare quello che non è mai stato, ma continuare ad essere quello che è: un puttaniere compulsivo, almeno così sembrerebbe, e se non ci fosse il tradimento (continuativo?) sarebbe il solito gossip sul tradimento, principale argomento di dibattito nei tempi moderni (e antichi).

Ma non sarà così perché i risvolti e gli imbarazzi e le finte solidarietà ci saranno, e bisognerà capire come la Premier controllerà questa mina vagante che può esplodere in qualsiasi momento e Giambruno troverà consiglieri esperti tra i vecchi amici della scuderia di Mora, probabilmente.

L’immagine dell’Italietta continua ad essere sempre la stessa, ma questa “commediola all’italiota” potevamo risparmiarcela, a base di sesso, toccatine, mogli ignare e consenzienti, amanti occasionali, “era solo un’amica”.

Questa è la tragedia annunciata che ci riporta indietro, ai tempi bui in cui siamo incatenati, Andrea e Giorgia, purtroppo sono una delle tante coppie che scoppiano, niente di originale ma finalmente “le corna” possiamo inserirle di diritto nel tricolore, come unica esperienza comune che ci rappresenta davvero.

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