Politica
Meloni: “Il sogno di un'Europa dei valori”. Il discorso ai Conservatori
La leader della destra italiana, Giorgia Meloni, propone ai conservatori europei il Manifesto per un Continente ancorato ai valori e alla tradizione cristiana.
Il discorso integrale della presidente di FdI (da www.secoloditalia.it)
Ecco l’Europa, quella dei popoli e dei valori, dice Giorgia Meloni. E da ieri c’è una strada da percorrere nel nome delle sovranità e delle identità. La indicano i conservatori europei, ai quali la leader della destra italiana ha proposto un vero e proprio Manifesto per il domani del Continente. Il messaggio è suggestivo e ha il pregio della chiarezza. Perché elenca i connotati di una politica che non si smarrisce appresso ai miti fasulli di un progressismo astratto e senza valori. E afferma la forza autenticamente democratica dei “conservatori nazionali a tutte le latitudini”.
Ieri sera, a Roma, la grande convention della fondazione Edmund Burke. Dove Giorgia Meloni ha proposto la grande sfida: la difesa delle identità nazionali e dell’esistenza stessa degli Stati come unico strumento di tutela della sovranità e della libertà dei popoli. Sono linee guida per il futuro di centinaia di milioni di europei, da sottrarre a quella deriva mondialista di chi reputa l’identità, in ogni sua forma, “un male da combattere e agisce costantemente per spostare il potere reale dal popolo a entità sovrannazionali guidate da presunte élite illuminate”. Lo propone la destra italiana ai conservatori europei. Il contrasto deve essere indirizzato verso quel “superstato burocratico che si è andato imponendo da Maastricht in poi con la logica del “vincolo esterno”, quella per cui c’è sempre qualcuno che si arroga il diritto di decidere al posto dei popoli sovrani e dei governi nazionali”.
Dalle nostre parti sappiamo bene che cosa ha comportato. Perché abbiamo pagato i diktat sovranazionali: i governi che non si adeguano sono rimossi o sostituiti.
L’identità europea è sotto attacco
Dalla Meloni è arrivato soprattutto un grande manifesto di valori. Spaziando, nel discorso integrale, dal pensiero di Giovanni Paolo II e Ronald Reagan all’alleanza fra le Patrie. Giovanni Paolo II, “il Papa patriota”. Egli sapeva perfettamente che le nazioni, l’appartenenza ad un popolo, ad una memoria storica condivisa, erano il fondamento della libertà di ogni uomo”. E devono restarlo. Non è casuale che soprattutto l’identità propria dell’Europa sia “sotto attacco da un distorto laicismo che si scaglia perfino contro i simboli della tradizione cristiana ma che spalanca al contempo le porte all’Islam più intransigente”. C’è posto, nel ricordo di quello straordinario Pontefice, anche per il suo”concetto che il diritto a immigrare doveva essere preceduto innanzitutto da un diritto a non emigrare, e cioè a vivere in pace nella propria Patria”, ha ricordato Giorgia Meloni.
Da Ronald Reagan, anche lui al centro della riflessione dei conservatori europei, i tre elementi cardine di una rivoluzione economica e politica proposta dalla presidente Fdi alla platea di ieri sera.L’anima patriottica, per la difesa degli interessi nazionali e della sovranità popolare. La libertà economica e il corretto rapporto tra Stato e contribuente. L’anima sociale a protezione dei valori religiosi e morali, “fine più nobile di ogni azione politica”. Accanto, come ulteriore valore fondante dei movimento conservatori, la difesa della famiglia naturale, il rispetto dei doveri prima ancora di quei cosiddetti diritti alimentati dal sinistrismo. Liberi di drogarci, liberi di abortire, liberi di togliere la vita ad esseri umani affetti da gravi patologie e quindi indifesi… Ecco, dice Giorgia Meloni, è proprio “la Nazione il luogo in cui i nostri valori si custodiscono e si trasmettono“. E’ l’Europa che sognamo da una vita. Non c’è solo la moneta…