Politica
Dazi e Ucraina, Trump ha stoppato l'attivismo di Macron. Meloni soddisfatta, è lei l'anello di collegamento con gli Usa
Le mosse della premier dopo i funerali del Pontefice. Inside

Funerali Papa Francesco Meloni
La chiave del successo diplomatico dei vari leader si misura in base proprio alla vicinanza a Trump. È la conferma, dicono a via della Scrofa, che la linea di forte collegamento con gli USA che Meloni si è intestata era l’unica giusta da perseguire
È soddisfatta e fiduciosa Giorgia Meloni. Così almeno la descrivono i suoi collaboratori più fidati dopo il fine settimana dedicato alle esequie di Papa Francesco. Soddisfazione innanzitutto per la prova di efficienza organizzativa che Roma ha dato al mondo, gestendo in maniera impeccabile centinaia di migliaia di pellegrini e centinaia di delegazioni straniere: un biglietto da visita per l’Italia nel mondo di cui la premier può legittimamente andare fiera.
Ma anche le ricostruzioni più malevole sulla mancata presenza di Meloni nella foto di gruppo con Trump, Macron, Starmer e Zelensky vengono derubricate dai fedelissimi meloniani non soltanto come fake news ma anche come la conferma che “Meloni ha sempre avuto ragione”. Se fino a qualche giorno fa l’establishment europeo imputava alla premier italiana un eccesso di vicinanza a Trump, oggi la chiave del successo diplomatico dei vari leader si misura in base proprio alla vicinanza allo stesso Trump.
È la conferma, dicono a via della Scrofa, che la linea di forte collegamento con gli USA che Meloni si è intestata era l’unica giusta da perseguire. E in molti fanno notare che l’attivismo di Macron è stato bruscamente stoppato da Trump che pare allontanare il capo dell’Eliseo dallo storico confessionale con Zelensky.
Ora a Palazzo Chigi si guarda avanti e si lavora al vertice USA-Ue, che potrebbe tenersi a Roma o anche altrove, ma che certamente non sarebbe stato all’ordine del giorno senza l’iniziativa della premier italiana. È urgente chiudere la partita della pace in Ucraina così come quella dei dazi, le cui complessità sono tutte ancora sul tavolo.
In molti hanno fatto notare la sobrietà di Meloni, sempre ben consigliata dalla sorella Arianna, nella gestione dell’agenda diplomatica nelle ore del cordoglio per Papa Francesco. Una presenza forte ma sempre discreta, lontana da quello “sgomitare” (così lo definiscono i meloniani) di Macron, che pare addirittura aver convocato i cardinali francesi per indirizzarli sul voto nel Conclave. Due stili diversi, chi vincerà la partita?
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