Politica

Merz Cancelliere tedesco fa un favore a Meloni. Italia più forte in Europa e Macron isolato

Ecco perché la Germania fa un favore al governo. Inside

Di Alberto Maggi

Due sole variabili: Trump e le bordate leghiste contro l'Ue


Sembra quasi paradossale. Strano. Irrealistico. E invece è proprio così. L'accordo trovato in Germania tra i cristiano-democratici della Cdu-Csu e i social-democratici dell'Spd, che farà nascere il nuovo governo tedesco guidato dal Cancelliere conservatore Friedrich Merz ai primi di maggio, è una buona notizia per Giorgia Meloni e per l'esecutivo italiano. E poco importa se la destra estrema di Afd, che piace molto alla Lega di Matteo Salvini (anche se all'EuroParlamento non sono più nello stesso gruppo) sia oggi il primo partito in Germania nei sondaggi.

Quello che conta - spiegano fonti della maggioranza, sponda Fratelli d'Italia e Forza Italia - è che a Berlino ci sia finalmente stabilità e con un Cancelliere non più di sinistra ma cristiano-democratico e quindi membro del Partito Popolare Europeo, lo stesso di Ursula von der Leyen e di Antonio Tajani. E infatti proprio il ministro degli Esteri e vicepremier è l'interlocutore privilegiato di Merz e dei principali esponenti della Cdu-Csu attraverso soprattutto l'ottimo rapporto anche personale tra il titolare della Farnesina e Manfred Weber.

Molto dipenderà da che cosa accadrà in America con i dazi e dalle bizzarrie di Donald Trump, ma se in questi 90 giorni di moratoria si dovesse raggiungere un accordo tra le due sponde dell'Atlantico, anche grazie al viaggio della premier a Washington del 17 aprile (che ha l'appoggio del Ppe) potrebbe instaurarsi un nuovo clima di serenità e collaborazione a Bruxelles, anche considerando la capacità di mediazione del leghista più moderato ed europeista di tutti, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

Non va dimenticato che Meloni ha stretto un accordo proprio con il Ppe di Weber per far avere all'Italia la vice-presidenza esecutiva della Commissione Ue con Raffaele Fitto e in cambio Ursula ha ottenuto la non opposizione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, dove spesso il partito della presidente del Consiglio si astiene anche se questo comporta una spaccatura del suo gruppo ECR (Conservatori e Riformisti). Quindi un esponente conservatore, vicino a Tajani ma anche ai vertici politici e istituzionali dell'Europa, è una carta che Meloni può spendere molto bene in Europa, pur sapendo che deve fare i conti con le bordate di Salvini e dei suoi che spesso provocano scossoni anche a Bruxelles e a Strasburgo.

Ma il congresso leghista è alle spalle e a Palazzo Chigi confidano che il Carroccio sia più moderato nei toni. Poi c'è anche il fronte economico perché Berlino ridurrà il limite al debito pubblico, dopo il voto che ha modificato la costituzione tedesca, con un piano da 1.000 miliardi di euro per la difesa e gli investimenti pubblici. E siccome moltissime aziende italiane, soprattutto del Nord, hanno un interscambio elevato con la Germania, una ripresa dell'economia tedesca non potrà che far bene anche al sistema produttivo del nostro Paese.

E questo viene visto molto positivamente a Palazzo Chigi, molto più di uno scenario (se i risultati elettorali in Germania fossero stati diversi) di instabilità con Afd ancora più forte. Pragmatismo per Meloni e i suoi, anche perché in Europa con Merz Cancelliere Emmanuel Macron resta isolato e difficilmente potrà fare asse con Berlino avendo enormi problemi in casa con un governo di minoranza e il rischio che Marine Le Pen lo faccia cadere, come ritorsione per essere stata estromessa dalle elezioni presidenziali del 2027, riportando la Francia alle elezioni legislative in tempi brevi. Bene dunque Merz per Meloni e Tajani, sperando che dalla Lega non alzino troppo la voce.