Politica
Metropol, 007 russi beccati con l'agente anti-Lega de L'Espresso. Nuova bomba
Fondi russi alla Lega, spuntano anche gli agenti segreti nel caso Metropol. E ora la Lega chiede un nuovo intervento della magistratura
Fondi russi alla Lega, La Verità denuncia il "finto scoop" de L'Espresso e svela: "Al tavolo c'erano degli agenti segreti di Putin"
Emergono sempre più dettagli sul “caso Metropol”. Che da inchiesta giornalistica che era sembrerebbe esser diventato un giallo. Già ieri La Verità aveva svelato come il giornalista de L’Espresso autore dello scoop, Giovanni Tizian, era in stretti rapporti con l’avvocato massone indagato, Gianluca Meranda, che ha portato avanti la trattativa per la compravendita di petrolio russo con la Lega denunciata dallo stesso cronista.
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Lega: partito chiede intervento Copasir su caso Metropol - "La macchinazione contro la Lega organizzata al Metropol, diventata una clava per colpire uno dei principali partiti italiani alla vigilia delle ultime Europee, si fa sempre piu' grave e sconcertante con le nuove rivelazioni de La Verita': a questo punto e' quantomai necessario un intervento del Copasir". Lo chiede la Lega. "Oltre a quello che appare come un agente provocatore de l'Espresso che cercava in tutti i modi di incastrare la Lega in accordo con un amico giornalista, al tavolo ci sarebbero stati anche uomini dei servizi segreti stranieri. E' vero? La nostra intelligence ha qualcosa da dire, anche alla luce del ruolo che aveva all'epoca Matteo Salvini, cioe' vicepremier e ministro dell'Interno? Sconcertante il silenzio della politica e di alcuni dei principali media del nostro Paese - si sottolinea -: questa operazione ha inquinato il dibattito politico e indebolito la nostra democrazia". |
Oggi sempre il quotidiano di Maurizio Belpietro, con la firma di Giacomo Amadori, svela un ulteriore tassello: quel 28 ottobre 2018, al Metropol, c’erano anche degli agenti dei servizi segreti russi. Ma non erano nascosti a controllare quanto accadeva. “No, travestiti da petrolieri erano seduti proprio di fronte a Meranda, all’ex portavoce di Salvini Gianluca Savoini e a un bancario toscano in pensione, Francesco Vanucci”.
Ebbene, “perché gli 007 di Mosca dovevano, sotto mentite spoglie, ingolosire con proposte indecenti i presunti rappresentanti del Carroccio e dell’allora vicepremier Matteo Salvini? Volevano mettere sotto scacco e rendere ricattabile il più importante partito sovranista europeo e il suo leader? Sapevano che Meranda aveva al seguito due giornalisti o non si erano accorti di nulla? Fatto sta che la trattativa è tramontata quasi subito, ma ha permesso di realizzare un’inchiesta giornalistica che nel 2019 ha fatto tremare la Lega”. E, continua La Verità: “Quel 18 ottobre … forse l’unico che non sta facendo il doppio gioco è il presidente dell’associazione Lombardia-Russia Savoini. Probabilmente è lì perché spera di fare affari con i russi. Ma i suoi interlocutori lo corteggiano solo perchè è considerato vicino al vicepremier. E anche i due giornalisti, tra cui Tizian, lo pedinano per questo. Cronisti che a quel tavolo hanno piazzato una loro gola profonda, e forse, “agente provocatore” Meranda, appunto. Ma la cosa più inquietante è che a guardare Savoini negli occhi e a parlare con lui di finanziamenti illeciti in rubli ci siano gli uomini del Fsb, l’ex Kgb … .
Nelle carte della Procura di Milano - continua La Verità - è entrato un documento ufficiale, accompagnato da uno “riservato” dei nostri apparati di intelligence, in cui si legge che Andrey Yur’yevich Kharchenko, l’uomo che al Metropol aveva trattato una colossale commessa di petrolio "sarebbe … un agente russo specializzato in ingerenza, propaganda e disinformazione”. “Che ruolo ha avuto Kharchenko in questa storia? Probabilmente centrale. Sembra infatti il perno intorno a cui si è sviluppata la trattativa". C’è poi un altro uomo, Ilia Andreevich Yakunin. È lui che “alza ancora la posta”. Tra un invito e l’altro Meranda, stimolato da Yakunin, pronuncia la frase clou in cui ribadisce “la declinazione squisitamente politica” della trattativa. È un’affermazione genuina o i due stanno recitando a soggetto? È un caso che Meranda e uomini dei servizi segreti dell’ex impero sovietico si siano seduti allo stesso tavolo per pianificare quello che appare come un tentativo di sabotaggio della Lega?”