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Politica

Su un punto nella maggioranza di governo sono più o meno tutti d'accordo. Il Consiglio europeo a Bruxelles, nonostante il cosiddetto politico di Mario Draghi tra i partner del Vecchio Continente, è stato un fallimento sul fronte dell'immigrazione. Il presidente del Consiglio non ha ottenuto praticamente nulla per aiutare l'Italia a fronteggiare gli sbarchi, destinati inevitabilmente ad aumentare con l'arrivo dell'estate e del caldo.

Il punto chiave è che al di là delle dichiarazioni dei membri della Commissione, da parte degli Stati del Centro-Nord ed Est Europa è arrivata l'ennesima chiusura. Gli unici solidali sono, come sempre, Portogallo, Spagna, Grecia e Malta. La disponibilità, forse, è quella di redistribuire i migranti salvati in mare e non quelli sbarcati sulle nostre coste, una percentuale irrisoria.

Da Berlino arrivano le solite parole, che ormai ascoltiamo da anni. "Sono sempre gli stessi pochi Stati" a dichiararsi disponibili alla redistribuzione dei migranti "e questa non p una situazione soddisfacente e non può essere definita una soluzione europea comune e solidale": lo ha detto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino. Il governo tedesco si è sempre dichiarato favorevole ad una soluzione europea comune e solidale ma non si è ancora arrivati a questo punto e "bisogna lavorare ancora" ha aggiunto Seibert.

In realtà, spiegano tanto dal Pd quanto dal Centrodestra di governo (Lega e Forza Italia), è proprio la Germania a frenare sui ricollocamenti. Il motivo è molto semplice: domenica 26 settembre sono in calendario le elezioni federali per il rinnovo del Bundestag e il partito di governo dell'uscente Angela Merkel, i cristiano-democratici della Cdu-Csu, non hanno alcun interesse a impegnarsi su un tema spinoso che non piace affatto all'elettorato conservatore tedesco. Stando all'ultimo sondaggio dell'Istituto Forza realizzato per conto delle emittenti Rtl/Ntv, in pole position in vista del 26 settembre c'è ancora il partito ambientalista guidato da Annalena Baerbock, con il 25% delle preferenze contro il 24% ottenuto dall'unione di cristiano-democratici e cristiano-sociali bavaresi. In calo di un punto i socialdemocratici al 14%, l'ultradestra dell'Afd ferma al 10%, mentre crescono di due punti i liberali dell'Fdp e la Linke, il partito della sinistra, non va oltre il 6% dei voti. Di contro, la Cdu/Csu riesce nel controsorpasso sui Verdi nel rilevamento demoscopico effettuato dall'istituto Insa per conto della Bild, guadagnando mezzo punto percentuale al 26% dei consensi, mentre i Verdi lasciano sul terreno un punto fermandosi al 22%. Stabili le altre formazioni politiche, sempre rispetto ai risultati di una settimana fa: la Spd al 16%, la Fdp al 12,5% e la Linke al 6,5%.

I numeri degli ultimi sondaggi in Germania confermano una sfida all'ultimo voto Verdi-cristiano-democratici ed è quindi scontato che il partito della Merkel non ha alcuna intenzione di fare un regalo alla destra di Afd che, nel caso in cui Berlino accogliesse migliaia di migranti dall'Italia, quasi certamente tornerebbe verso il 15% (come qualche anno fa, proprio sull'onda del caso immigrazione) con la Cdu-Csu in calo verso il 20% nettamente staccata dai Verdi. Il voto tedesco di inizio autunno preoccupa non poco Palazzo Chigi. Draghi e i suoi consiglieri temono che la rigidità tedesca, che ovviamente spinge gli altri Paesi europei non del Mediterraneo a essere ancora più chiusi, possa portare a un'estate caldissima sul fronte degli sbarchi e, politicamente, nella maggioranza con polemiche fortissime in particolare tra Salvini e Letta e tra Lega e Pd.

IMMIGRAZIONE: PER UN ITALIANO SU CINQUE E' UN'INVASIONE - Nelle ultime settimane, con i nuovi sbarchi sulle coste di Lampedusa e Ceuta - tra Spagna e Marocco - i nuovi morti e le immagini dure diffuse dai media, si e' riacceso il dibattito sul tema immigrazione. In generale, l'impressione dominante per un cittadino su 5 e' quella dell'invasione, ma allo stesso tempo, i migranti sono considerati delle vittime innocenti. Prevale la rabbia, tra la popolazione, per come vengono trattate queste persone. Esseri umani che, secondo il 44,4% del campione, l'Italia, l'Europa e in generale tutto l'Occidente non vuole o, al massimo, desidera sfruttare. Resta pero' l'incognita relativa alla possibilita' di aiuto. A causa dell'attuale situazione economica e sanitaria del nostro Paese, infatti, il campione si divide tra chi ritiene possibile seguire la strada degli aiuti indistintamente per i cittadini italiani in difficolta' e i migranti arrivati sulle nostre coste e chi, in maggioranza, sostiene che al momento le due cose siano incompatibili, ad oggi, viste le enormi difficolta', non e' possibile aiutare tutti. Dati Euromedia Research per Italpress - Indagine realizzata il 19/05/2021 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

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