Politica
Meloni, capriole all'indietro sui migranti. Come si cambia diventando premier!
Meloni, dal blocco navale (campagna elettorale) al dialogo con le autorità libiche
Dal blocco navale al dialogo coi libici. Migranti, capriole all'indietro di Meloni
Come si cambia nella vita. Si cambia davvero tanto. A volte si fanno delle capriole carpiate all'indietro degne di una medaglia d'oro alle Olimpiadi. Capita così che la signora Giorgia Meloni, presidente del Consiglio da tre mesi, si rechi in Libia, insieme ai ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, per parlare dei migranti e di come fermarli, impedendo loro di tentare l'attraversamento del Mediterraneo. Legittimo. Giusto. Comprensibile. Peccato che la stessa Meloni, a fine agosto e in piena campagna elettorale, non un secolo fa, in un viaggio elettorale in Sicilia, continuasse a parlare di blocco navale. Un blocco, con le navi militari, per impedire ai migranti di sbarcare in Italia.
Oggi, invece, il suo governo ha trovato come unica soluzione sui migranti quella di farli sbarcare un po' più a Nord, ad Ancona e a La Spezia, non solo in Sicilia e in Calabria. Ma non è tutto. Mentre l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini rilanciava, sempre ad agosto, i suoi decreti sicurezza (quelli del Conte I), la signora Meloni li definiva "misura non risolutiva". Peccato che qualche giorno fa proprio Fratelli d'Italia, insieme a Forza Italia, abbia bocciato gli ordini del giorno leghisti a Montecitorio per tornare ai Decreti Salvini, che evidentamente sono troppo duri per chi all'opposizione parlava di blocco navale, andando oltre il leader leghista, e al governo parla di dialogo con le autorità libiche. Capriole carpiate all'indietro. Si cambia. Si cambia molto quando si va a Palazzo Chigi.