Politica
Otto e Mezzo, psicodramma Pd: "Non è di centrosinistra, è in stato catatonico"
Le regionali conquassano il centrosinistra: "Dem in crisi di identità? Si facciano aiutare da Recalcati". Calenda insiste: "Con Moratti, si vince"
Travaglio e Dandini distruggono il Pd: “Non c’entra più col centrosinistra e ha bisogno di cure”
Il Pd ormai è di centrodestra, anzi: è in stato catatonico. Il caos interno ai Dem è stato commentato con parole lapidarie a “Otto e Mezzo”, dove Lilli Gruber ha ospitato Marco Travaglio e Serena Dandini.
Travaglio: “Moratti? Il vero problema è cosa sia il Pd”
Il direttore del Fatto Quotidiano ha stigmatizzato l’ipotesi di un accordo per il sostegno a Letizia Moratti alle regionali in Lombardia: “Se a Milano metà del Pd vuole andare con la Moratti, il vero problema è che cosa sia il Pd. Se il Pd vuole continuare a mandare armi in Ucraina, fare gli inceneritori o fare le trivellazioni in mare, il suo candidato perfetto è la Moratti. Ma in questo caso stiamo parlando di un partito di centrodestra e non di centrosinistra, perché il centrosinistra non c’entra niente con quella roba lì”. Mentre continuano le (difficili) trattative sulle regionali del Lazio, in Lombardia si attende una risposta da parte di Giuliano Pisapia, che nicchia. E quindi Carlo Calenda ne approfitta per tirare acqua al suo mulino, con un tweet piuttosto provocatorio: "Eppure sarebbe un accordo facile: un nome del Terzo Polo sostenuto dal PD (che ha possibilità di vincere) in Lombardia e un nome del PD sostenuto dal Terzo Polo nel Lazio. Ufficio complicazione affari semplici".
Zanda: “Sosteniamo la Moratti”. E Cottarelli si sfila dalla corsa
Il punto di vista di Travaglio riecheggia nelle parole di Carlo Cottarelli che si è “chiamato fuori” di fronte all’ipotesi di un accordo con Letizia Moratti. Al contrario, in un’intervista al Corriere della Sera l’ex senatore del Pd Luigi Zanda sostiene che l’ex Sindaca di Milano vada sostenuta, perché può vincere: “I sondaggi le attribuiscono ottime chance di vittoria. Ma il punto politico che mi ha colpito sono le ragioni per le quali Moratti ha rotto con la giunta Fontana: ha denunciato che il centrodestra non c'è più né in Italia né in Lombardia e che al suo posto c'è una destra estremista. È un passaggio politico che le fa onore e che sarebbe sbagliato non condividere. Moratti è stata per molti anni col centrodestra. E il passato è importante. Ma per tutti, non solo per lei. Il Pd, fino a pochi mesi fa, sosteneva un governo di unità nazionale con Salvini, Berlusconi e Conte. Tutti per noi, fino a quel momento, avversari assoluti. Tuttavia abbiamo governato per realismo politico. E non dobbiamo vergognarcene". Per Zanda "il nostro primo dovere è mettere al sicuro istituzioni come la Lombardia. Sostenendo il candidato con maggiori possibilità di mandare a casa Fontana e dare una lezione alla Lega".
Lazio, Travaglio: “Unire il fronte progressista? Si facciano cose progressiste”
Sul tavolo ci sono anche le regionali del Lazio, con le residue speranze di un accordo tra Pd e M5S messe in forte dubbio dall’ultimatum di Giuseppe Conte. Travaglio, molto vicino al presidente del Movimento, afferma di non sapere che cosa si intenda per “unire il fronte dei progressisti, se non che bisogna dire e fare cose progressiste. Se sei a favore del proseguimento di invio di armi a oltranza fin quando muoia l’ultimo ucraino, sei progressista? No, sei atlantista e stai sulla identica posizione di Draghi e della Meloni. Il Pd ha preso quella posizione, poi bizzarramente ha anche partecipato alla manifestazione di Roma per la pace. O fai l’inceneritore oppure non lo fai. Le trivelle le vuoi o non le vuoi? I rigassificatori li vuoi o non li vuoi? Quando governi insieme a un altro partito, devi decidere se fai o non fai queste cose. Non è che vinci e decidi dopo, devi decidere prima. È su quello che fai l’unità o meno. Conte ha detto al Pd: ‘Nel Lazio dialoghiamo, ma l’inceneritore lo levate’. Proprio perché l’inceneritore è contro le regole della Regione Lazio, fissate dalla giunta Zingaretti, oltre che contro le regole europee. Il Pd invece ha stabilito di farlo, perché Gualtieri ha deciso di lanciare un’arma di distrazione di massa in modo che nessuno parli più dei rifiuti per i prossimi 7 anni”.
Pd, Dandini: “Gli ideali e i valori della sinistra sono vivi nel mondo reale”
La necessità di sciogliere l’ambiguità è stata sottolineata anche da Serena Dandini, conduttrice da sempre vicina all’universo progressista, secondo la quale “il Pd ormai è catatonico. Dicono che sia in crisi di identità, ma allora vada da uno psicanalista. Ci sono Recalcati e tanta altra gente, ma che faccia in fretta, perché così rischia di disintegrarsi. C’è però una cosa da dire al Pd: gli ideali e i valori della sinistra sono vivi nel mondo reale e tra la gente. Quindi, mettessero un apparecchio acustico e ascoltassero il mondo reale, perché quei valori lì esistono, ci sono, battono nel cuore delle persone e non moriranno”.
Pd, la ricetta di Nardella: “Alleanze sui territori, ascoltiamo i sindaci”
Secondo il Sindaco di Firenze, “il Pd deve coltivare la propria autonomia, unità e forza senza farsi condizionare da logiche di alleanza. Questa legislatura è destinata a durare per intero visto che c'è stato un voto popolare. Il Pd deve guardare alla lunga distanza, avere l'umiltà e la pazienza di costruire un progetto di cui raccoglierà i frutti non domani. In Lombardia credo che, se non ci sono le condizioni per appoggiare Moratti, il Pd e il centrosinistra debbano tirare fuori una proposta con la grande spinta dei sindaci lombardi Dem che hanno avuto consenso e hanno vinto in quasi tutti i capoluoghi di provincia. Può essere un elemento di novità. Ogni regione ha una storia a sé noi sbagliamo a confondere le elezioni regionali con quelle politiche e amministrative. In Lombardia o nel Lazio ci saranno dinamiche diverse, è giusto cercare alleanze, ma più si alza la tensione nel negoziato e più, secondo me, ci rimettono un po' tutti, ha Dario Nardella detto a Uno Mattina.