Palazzi & potere

Altro che risparmi! Con le norme sulle indennità aumenti per i consiglieri

In Piemonte 2.800 euro in più, in Campania 1.200.


 

Stipendi più alti per i consiglieri di cinque Regioni. Rischia di essere questo l' esito più controverso della riforma costituzionale che il 4 dicembre affronterà il verdetto popolare.
Il nodo, scrive il Tempo, sta nell' articolo 35 del ddl Boschi, quello che si occupa dei «Limiti agli emolumenti dei componenti degli organi regionali» e che modifica l' articolo 122 della Costituzione.
Nel testo è stabilito che gli «emolumenti» dei consiglieri regionali «sono disciplinati con legge della Regione (...) nel limite dell' importo di quelli attribuiti ai sindaci dei Comuni capoluogo di Regione». In apparenza sembrerebbe un duro colpo alla «Casta»: le buste paga dei consiglieri regionali sono normalmente assai più pesanti di quelle dei primi cittadini. Ma la vaghezza della norma rischia di prestarsi a un' interpretazione diversa. Cosa si intende, innanzitutto, per «emolumenti»? L' intera busta paga, comprensiva di indennità e rimborsi vari, o solo la parte «fissa» della retribuzione?
Se a prevalere fosse questa seconda versione, i consiglieri regionali di Lazio, Lombardia, Campania, Piemonte ed Emilia Romagna potrebbero stappare bottiglie di champagne. Il loro stipendio verrebbe addirittura ritoccato verso l' alto.
Per verificarlo basta confrontare alcuni dati. Un consigliere regionale della Lombardia porta a casa ogni mese 6.327 euro lordi di indennità oltre a 4.218 euro netti di rimborsi forfettari.
In tutto si avvicina ai 7.000 netti. Il sindaco di Milano, invece, incassa 7.800 euro lordi al mese, come tutti i primi cittadini dei Comuni con oltre 500mila abitanti. In pratica, il consigliere regionale si vedrebbe aumentare l' indennità di circa 1.500 euro lordi che, aggiunti ai rimborsi forfettari, porterebbero la sua busta paga mensile a 7.800 euro netti. Circa 800 in più di quanto percepisce ora.
A giovare della riforma sarebbero anche i consiglieri regionali del Lazio (da 7.300 a 7.400 euro netti), quelli del Piemonte (da 6.000 a 7.400 euro netti), della Campania (da 7.800 a 8.400 netti) e dell' Emilia (da 4.800 a 5.200 netti).