Palazzi & potere

Banche, parla Sibilia (M5s): "Stanno emergendo fatti inquietanti"

Marco Antonellis

Banche: Sibilia, membro della commissione d'inchiesta, fa il punto con Affaritaliani.it sugli ultimi accadimenti

“E’ singolare, quasi divertente, vedere il Pd che passa dalle esultanze fuori luogo, che avevamo già definito surreali, al silenzio più imbarazzato. Le notizie sulla nuova indagine a carico di papà Boschi mandano definitivamente in soffitta l’operazione risibile, puerile, di scaricare tutta la colpa sulla vigilanza e su Ignazio Visco. Quando avremo il governatore di Bankitalia in audizione, ci sarà davvero da divertirsi e sarebbe bello che tutti gli italiani ne fossero pienamente informati”. Carlo Sibilia, capogruppo M5S in Commissione d’inchiesta sul sistema bancario, riflette con Affaritaliani,it sugli ultimi sviluppi giudiziari che riguardano il crac Etruria: “E’ ridicolo, da parte di Renzi, fare oggi la parte del paladino del risparmio e attaccare Bankitalia, che pure ha tante colpe. In mille giorni di governo, oltre agli scellerati provvedimenti presi, l’ex premier di Rignano non si è mai sognato di convocare uno straccio di Cicr (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, ndr) in modo da raddrizzare la situazione che si stava via via deteriorando o magari per ascoltare il governatore Visco”.

Sibilia, dal Pd rispondono che le decisioni dei vertici di Etruria che hanno scassato i conti della banca risalgono al periodo precedente all’ingresso di Pier Luigi Boschi in cda.
- Il deterioramento è stato continuativo fino al commissariamento del 2015, peraltro tardivo. Ricordiamo agli ‘yes men’ renziani che questa ultima indagine, che vede coinvolto papà Boschi per falso in prospetto e accesso abusivo al credito, assieme a tutto il Cda 2011-2014, riguarda le due obbligazioni subordinate del 2013 che turlupinarono i piccoli risparmiatori per un totale di circa 110 milioni di euro. E’ difficile definire Boschi senior uno che passava di lì per caso. 

Quando verranno auditi Boschi e Ghizzoni? E perché non è stato ancora fatto?
- Domani avremo il momento della verità sul calendario. Ci siamo arrivati. Finora, a livello istituzionale, si è utilizzato un particolare criterio di organizzazione dei temi come pretesto per rinviare. Ora le scuse sono finite. Vedremo se ci sarà il tentativo esplicito di insabbiare dopo anni di conflitti di interessi del Pd sulle banche, basti pensare a come fu congegnata la riforma degli istituti popolari che doveva proprio servire a salvare la banchetta di famiglia.

Renzi dice che Boschi avrà giustizia con le querele. Ma allora perché non ha querelato De Bortoli?
- Renzi è un bugiardo seriale. Sanno che non possono smentire De Bortoli. Se lo querelassero, la verità verrebbe fuori. Persino il vicepresidente della bicamerale Marino, uno del Pd, ha detto in commissione che De Bortoli è un giornalista di grande credibilità.

Siamo sicuri che solo Bankitalia e Consob abbiano 'dormito'? Non è che anche la magistratura avrebbe dovuto e potuto muoversi molto prima per contrastare certi comportamenti bancari? Non dovrebbe fare autocritica anche la magistratura anziché puntare l'indice?
- Sicuramente la magistratura, in generale, fa quello che può e ha un ruolo importante. Ma arriva dopo le vigilanze del sistema che dovrebbero agire prima. Innanzitutto quelle interne alla governance degli istituti e poi quelle istituzionali come Bankitalia e Consob.

E nel caso del procuratore di Arezzo Rossi?
- La magistratura deve essere scevra da conflitti di interessi. Rossi è stato consulente di Palazzo Chigi, con Renzi premier, fino al 2015. E lo era ancora quando iniziò a indagare su Etruria, auto-assegnandosi i fascicoli. Nel luglio 2016, il Csm valutò che non ci fosse un’incompatibilità e non dispose il suo trasferimento, ma l’organo di autogoverno dei giudici si spaccò e comunque stigmatizzò il mantenimento dell’incarico presso la presidenza del Consiglio a indagini avviate. Forse anche alla luce di questi fatti va interpretata l’audizione resa dal procuratore alla bicamerale di inchiesta. Nel caso di Rossi, insomma, non ci è sembrato che la gestione dei vari ruoli fosse esattamente adamantina, anche se nessun reato è stato commesso.

Secondo voi il governo Renzi ha agito con tempismo sulle crisi bancarie?
Ha lasciato marcire la situazione. Tanto che è stato poi Gentiloni, appena insediato, a doversi prendere la responsabilità del decreto salva-risparmio da 20 miliardi. Ritardi gravissimi che sono stati pagati dai piccoli investitori, pensiamo anche alle venete, mentre l’ex premier si faceva bello con JpMorgan.