Palazzi & potere

Bisogna rottamare i comunicatori: Sensi e Nicodemo Vs Agnoletti

«Bisogna rottamare i comunicatori». Da un po' di tempo, all' interno dell' inner circle renziano, è cominciato a circolare questo ordine di servizio.


Il «nuovo» Matteo Renzi, scrive il Giornale, passa da un cambio di passo nella comunicazione. Il tema, si sa, è molto caro al segretario del Partito democratico, tanto da far dire a più di qualche fedelissimo che «la comunicazione non deve essere troppo delegata ai professionisti» perché «se ne deve occupare il leader in prima persona». Una rivoluzione che sa di restaurazione. Perché dal 1° settembre, ufficialmente, il portavoce di Renzi sarà Marco Agnoletti. Il piano, però, è stato mal digerito da molti dei quali, negli anni di Palazzo Chigi, hanno seguito come un' ombra l' ex presidente del Consiglio.


A cominciare da Filippo Sensi, rimasto alla corte di Paolo Gentiloni, un politico meno spumeggiante, ma forse più gestibile.


Figura nello staff della presidenza del Consiglio anche un altro stratega della propaganda renziana, il napoletano Francesco Nicodemo, compagno dell' eurodeputata Pina Picierno. Pare che Nicodemo, specializzato in social network e inventore di hashtag, non abbia accettato di buon grado le accuse del segretario dem ai comunicatori dopo il tonfo referendario. Una circostanza confermata da chi gravita nell' ambiente: «Renzi è finito, quasi quasi votiamo Berlusconi, non si possono scaricare le colpe della sconfitta sullo staff, la verità è che lui (Renzi, ndr) il 5 dicembre pensava di svegliarsi in un altro modo».