Palazzi & potere

Consip, Woodcock ha l'asso nella manica: una donna

L' asso nella manica di Henry John Woodcock è l' alibi che non ti aspetti. Un impegno romano che non ha molto a che vedere con l' inchiesta Consip né con la fuga di notizie sugli indagati eccellenti Tullio Del Sette e Luca Lotti, ma che avrebbe spiazzato i pm capitolini che hanno indagato il collega anglopartenopeo, convincendoli forse a battere altre strade, scrive il Giornale.

Dopo l' interrogatorio dell' ad di Consip Luigi Marroni, la sera del 20 dicembre, Woodcock sarebbe rimasto a Roma. E il giorno dopo, più che propalare notizie riservate sulle iscrizioni del comandante generale dell' Arma e del ministro amico di Matteo Renzi, il magistrato si sarebbe intrattenuto nella capitale per andare a cena con una giornalista, secondo quanto racconta il quotidiano La Verità.

Insomma, nessun mistero, ha messo nero su bianco Woodcock. Che peraltro, come detto, ha anche aggiunto di non essere il solo latore di quel «segreto» poi finito sui giornali.

Lo sapevano in tanti, da subito, dopo l' interrogatorio con cui proprio Marroni aveva snocciolato i nomi eccellenti che avrebbero rivelato ai vertici di Consip l' indagine in corso sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione.

Ne erano al corrente gli uomini del Noe, tanto che il capitano Gianpaolo Scafarto era stato il primo a sentire Marroni a sommarie informazioni, e sia il Noe - nella cui sede era stato poi messa a verbale la versione dell' ad - che uomini della Guardia di Finanza erano presenti, come pure gli altri magistrati romani e napoletani, tutti al corrente della prossima, inevitabile iscrizione di quei nomi altisonanti nel registro degli indagati.