Elezioni 2018: Minniti licenzia Renzi e lo spedisce in Europa
Cominciate le grandi manovre per il dopo Renzi. Vietato disturbare Gentiloni (e Mattarella)
Berlusconi alleato di Renzi? Forse lo vorrebbe ma il segretario dem non si alleera' mai con lui. "Semmai pensa che Berlusconi avra' verso il Partito democratico un comportamento neutrale. E' possibile che questo avvenga ma certo non di piu'". Cosi' il ministro dell'Interno, Marco Minniti, in una lunga intervista a Eugenio Scalfari su La Repubblica.
"Ho incontrato ieri il ministro dell'Interno. Ci vediamo spesso e quasi sempre e' lui che viene a casa mia per una chiacchierata su tutto quello che accade intorno a noi", racconta Scalfari. "Questa volta pero' sono andato io al Viminale". Ti incontri molto spesso con Renzi e a quanto mi risulta i tuoi suggerimenti sono quasi sempre accettati e messi in pratica. Che cosa gli suggerisci? "Te lo dico subito ma prima voglio parlare della democrazia in genere, dei suoi valori, dei modi di metterli in pratica. La democrazia e' il solo sistema che conserva la liberta' e la giustizia. E' un motto che tu usi molto spesso e dici anche che costituisce il Dna del giornale da te fondato. Hai perfettamente ragione, quei valori vanno conservati, ma e' anche vero che la democrazia con il passare del tempo va ricostruita e soprattutto va rinnovata. Non e' un sistema di classe dirigente, se a battersi per la democrazia e' il popolo non e' populismo ma e' sovranita' popolare. Questo tema e' di grande importanza e Renzi lo sente molto. Infatti io non credo che lui voglia diventare dopo le elezioni del 4 marzo il presidente del Consiglio. Preferisce restare leader del partito e come tale, essendo come io sono sicuro, capo del partito di maggioranza sara' lui ad occuparsi anche dell'Europa". "Lui in Europa si puo' far sentire moltissimo. Tra l'altro il Partito socialista europeo e' in decadenza ma continua ad essere fondamentale tra le forze politiche rappresentate nell'Europa attuale e noi non solo aderiamo a quel partito ma ne siamo la maggiore forza. Questo e' un elemento che rende ancora piu' importante la presenza europea del leader socialdemocratico".
Minniti spiega di aver dato a Renzi un altro suggerimento, "di non andare al governo". "Gentiloni - ha detto - deve continuare come governo di ordinaria amministrazione perche' questa e' l'intenzione del nostro presidente della Repubblica. Questo rinvio puo' durare sei mesi, otto mesi, un anno ma poi bisognera' indire ovviamente nuove elezioni. E' possibile che Gentiloni venga rieletto non piu' per un governo di ordinaria amministrazione ma per un vero e nuovo incarico, ma avra' sicuramente anche altri concorrenti e non e' escluso che abbiano la meglio. In teoria tra questi ci puo' benissimo essere anche Renzi ma suppongo che non lo fara'".
Sui tre poli in Italia poi. "Cominciamo dalla destra. Attualmente si dichiara un'alleanza maggioritaria con Berlusconi alleato con Salvini e con la Meloni. Raggiungono il 30 per cento e non escludono di arrivare al 35. Ma e' un'alleanza puramente figurativa che non ha nulla di effettivo. Berlusconi e' a favore dell'Europa e comunque vuole essere il leader che fissa la politica dell'alleanza. Ma in realta' la situazione non e' questa. L'alleanza con Salvini e' puramente figurativa ma in realta' c'e' una differenza di fondo e quasi una contrapposizione. Fanno finta di essere alleati per ottenere ciascuno piu' voti di quanti gia' ne abbiano ma poi in realta' si contrappongono su tutto. Berlusconi si prepara semmai ad alleanze di altro genere".
Per quanto rigurda il polo grillino, "Di Maio sta facendo alleanze sottobanco, con la scusa di associarsi a personalita' di grande competenza in singoli settori, dalla Costituzione (nell'ipotesi che venga rifatta come i Cinque Stelle vorrebbero), all'economia, all'educazione scolastica, alla parita' delle donne. Questo perfino nella prospettiva di una loro eventuale presenza al Quirinale quando Mattarella sara' scaduto. E' accaduto nel frattempo che abbiano scoperto una serie di mascalzoni tra i loro candidati", ha affermato.