Esclusivo: Parla un medico volontario sulla rotta dei migranti
Il Docente dell'università Niccolò Cusano racconta la missione mare nostrum
Il Prof. Puoti è stato medico volontario per la Marina Militare nella missione Mare Nostrum. "Anche la missione Mare Nostrum veniva attaccata e le navi accusate di essere i taxi dei migranti. L'operazione Mare Nostrum era non solo un'immensa operazione di soccorso, ma anche sanitaria, perchè a bordo si controllavano i migranti per evitare la diffusione di malattie infettive. Ed era anche un'operazione di sicurezza, anti-terrorismo, sulle navi non c'erano soltanto i medici ma anche i fucilieri, la polizia di frontiera. Poi per una serie di motivi politici ed economici è finita purtroppo".
"Non ho avuto rapporti con le ong, ma a bordo della navi non c'è mai stato il sospetto che ci fossero accordi tra gli scafisti e le ong. Non si va per sensazioni ma per prove. Ho visto gli scafisti. I migranti sono terrorizzati perchè a terra ci sono torture, stupri, violenze, proprio per incutere il terrore in queste persone. Quando arrivano in Italia si sentono protetti dai nostri militari e dai nostri medici e molto spesso sono stati loro ad indicarci chi era lo scafista che li ha portati".
"C'erano ritmi a volte massacranti, siamo stati anche giorni e notti ininterrottamente a salvare barconi e a visitare malati. Arrivavano questi rottami fatiscenti che possono trasportare 30 persone e invece ne trasportano 300. Molto spesso si rovesciavano. Molto spesso ho visto cadaveri. Ho visto morire una ragazza di nazionalità eritrea, che era scivolata, gli altri non se n'erano accorti, l'hanno calpestata e lei ha inghiottito acqua del mare mista a gasolio. Di questa ragazza nessuno sa nulla e immagino a casa la sua famiglia che ancora non sa nulla.Una sera sono salito sul pontile dopo 12 ore di lavoro per fumare una sigaretta e ho visto come dei bambolotti che galleggiavano in mare, erano bambini".