Fiumicino e la pista da 12 miliardi: l'altro No che serve
Uno studio dimostra l' inutilità del progetto di raddoppio dell' aeroporto. Dal ministero al Comune, nessuno è più convinto dell' opera. Tranne Adr che ha firmato il contratto
Dopo il no alle Olimpiadi del 2024, arriva anche il no al raddoppio dell' aeroporto di Roma. Il rifiuto questa volta non è espresso dalla sindaca della Capitale, Virginia Raggi, 5Stelle, ma da Esterino Montino, politico navigato del Pd, ex senatore ed ex assessore della Regione Lazio, ora primo cittadino di Fiumicino dove si trova lo scalo. Il sindaco Montino sposa il progetto del combattivo Comitato Fuoripista che è alternativo a quello perseguito per anni da Aeroporti di Roma (Adr) dei Benetton, la società che ha in gestione l' aeroporto. Dice il sindaco: "È un elaborato serio quello del Comitato, preparato da tecnici esperti che ci hanno lavorato per oltre 2 anni". In questi ultimi tempi scrive il Fatto, il Comitato Fuoripista è riuscito a dimostrare, carte e progetti alla mano, che si può puntare al raddoppio del traffico fino a 80 milioni di passeggeri all' anno, senza ricorrere al raddoppio dell' area aeroportuale con la cementificazione delle campagne dell' Agro Romano e della Riserva naturale nazionale a nord dell' attuale sedime, terreni in larga parte coincidenti con la tenuta agricola di Maccarese di proprietà degli stessi Benetton.
Il progetto del Comitato Fuoripista si basa su due presupposti.
Il primo non costa niente e prevede il miglioramento delle procedure di atterraggio e decollo nel rispetto delle norme vigenti nazionali e internazionali. L' anno passato a Fiumicino la media dei movimenti (atterraggi e decolli) è stata di 60 l' ora. Per formulare la sua proposta il Comitato ha utilizzato i dati ufficiali della stessa Adr e ragionando sulle modalità attuali di utilizzo delle piste e sulle interferenze che derivano dalla intersezione delle piste stesse, ha calcolato che è possibile aumentare il numero dei movimenti fino a 120.
L' altro punto centrale del piano alternativo consiste nello sfruttamento degli spazi inutilizzati all' interno dell' attuale sedime e nel rifacimento di molte strutture esistenti. "Si tratta di smontare, rimontare e rifare", sintetizza il sindaco di Fiumicino. Secondo i calcoli dei tecnici del Comitato ci sono ancora 160 ettari non utilizzati all' interno dell' aeroporto di Fiumicino, uno spazio grande quanto l' intero altro scalo romano, Ciampino. Su queste aree il progetto alternativo prevede la realizzazione di numerose infrastrutture nuove: terminal, finger, collegamenti.