Fratelli Occhionero, cyberspionaggio, CNAIPIC; parla il Gen. Tricarico
Il pericolo informatico è molto dibattuto ma ben pochi sono coloro che hanno presenti i problemi e le vie percorribili per la loro neutralizzazione
La vicenda dei fratelli Occhionero ha anche un merito: quello di un campanello di allarme rispetto ad un pericolo molto maggiore rispetto a quello che l'affaire dei due fratelli arrestati ieri lascia intravedere per la società, un pericolo di cui esiste una percezione vaga e confusa, insufficiente a promuovere l'edificazione di un accettabile struttura di difesa.
Eppure non sono mancate le opportunità per radiografare accuratamente la fragilità montante che la tecnologia propiziava con il suo dilagare in ogni comparto o attività umana. A cominciare dal passaggio del millennio, noto come Millennium Bug, dove ci si è illusi che l'averla fatta franca rispetto agli scenari catastrofici, ipotizzabili e non occorsi, ci avesse messo al riparo da ogni guaio a venire.
Invece l'approccio doveva essere l'opposto, ossia cogliere l'opportunità per l'avvio di una riflessione collettiva su cosa sarebbe potuto accadere se, invece di un cambio di data, i sistemi asserviti ad elaboratori elettronici fossero stati "manipolati" da una volontà dolosa.
Sono passati oltre tre lustri da allora ed il risultato raggiunto, ben poca cosa, e' una diffusa e crescente consapevolezza che ci dobbiamo preoccupare per un pericolo, anche se questo pericolo non lo abbiamo messo bene a fuoco, e quindi ci sfuggono le terapie più giuste. In altre parole, il pericolo informatico è oggi questione dibattuta in molti consessi ma ben pochi sono coloro che nel mondo dei "decisori" hanno presenti i problemi e le vie percorribili per la loro neutralizzazione.
Almeno due cose positive però sono ravvisabili in questo non edificante quadro generale: ancora una volta il nostro paese si conferma uno scrigno di inesauribili risorse, alcune patenti come l'Associazione Esperti di Infrastrutture Critiche (AIIC) un centinaio di scienziati, studiosi, professori, appassionati che non cercano nulla di meglio che mettersi al servizio della collettività per concorrere ad edificare le difese del paese nel settore. Un mondo di esperti di prim'ordine affiancati da un pullulare meno visibile ma non meno prospero e vivace, di giovani "geniacci", anche essi in attesa di qualcuno che metta a frutto le loro capacità.
Il secondo aspetto positivo rispetto all'inerzia della macchina pubblica, e' il CNAIPIC, il centro anti crimine informatico nato subito dopo il passaggio del millennio per la tenacia, la determinazione, la professionalità e la lungimiranza di un servitore dello Stato, un prefetto, il quale giorno dopo giorno come una formichina, ha promosso la creazione di una capacità di tutto rispetto all'interno dell'istituzione preposta alla sicurezza, il Ministero dell'Interno, che poi è quella che ha fermato i due fratelli Occhionero, oltre alle centinaia di pedopornografi e criminali on line di ogni genere.
Si tratta ora di comporre un puzzle, di fare sistema intorno ad un'esigenza vitale e, nonostante quello di fare squadra intorno ad un'idea comune non sia il forte di noi italiani, è altrettanto vero che nel momento del reale bisogno e con la guida di un management politico ed istituzionale attento come quello di cui disponiamo oggi nel settore,(vedasi la lotta al terrorismo di matrice jihadista) abbiamo saputo anche dare prova del contrario.
Gen. Leonardo Tricarico
*ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, già Consigliere Militare del
Presidente del Consiglio dei Ministri (1999-2004) e attuale Presidente della Fondazione Icsa