Inchiesta Consip, parla Raffaele Cantone l'inavvicinabile - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Inchiesta Consip, parla Raffaele Cantone l'inavvicinabile

Parla il capo dell'Anticorruzione

"Sui giornali ho letto cose fantasiose, per esempio che mi avrebbe cercato Fini, falso perché per telefono non ci ho mai parlato, né l'ho mai incontrato tranne in un'occasione pubblica in cui ci siamo appena salutati". Lo dichiara il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone intervistato da Repubblica. E le intercettazioni di Bocchino? "Quello poteva essere il loro intendimento, ma non ci sono riusciti. Su questo sfido chiunque a dimostrare che il tentativo di avvicinamento a me sia anche solo iniziato". Su Romeo dice  di non aver avuto mai "alcun rapporto con lui che non fosse puramente formale e l'ho conosciuto quando la sede dell'Avcp passò all'Anac e avemmo l'esigenza di rescindere il contratto. Ho saputo dell'esistenza di Romeo solo quando è stato arrestato per la vicenda Global Service e ho visto la sua foto per la prima volta sui giornali". "Da quando sono magistrato sono attentissimo alle frequentazioni, non vado a feste, pranzi o cene con nessuno. I rapporti istituzionali sono sempre pubblici o passano per l'Anac. Al convengo del Cresme sono andato e ci tornerei perché si discuteva di un tema di grande interesse per l'Anac, c'erano relatori importanti, mi sono trattenuto per il mio intervento e sono andato via. Credo sia doveroso per una persona che ha la mia carica esprimere la propria opinione non certo in conventicole private ma in convegni pubblici. Quanto alla vicenda di mio fratello Bruno ha avuto un incarico professionale per pochi mesi per aver conosciuto Romeo per via della vicinanza dei rispettivi studi, ma non si è mai occupato di vicende che neanche lontanamente interferivano con Anac. E io ne ho avuto notizia solo quando ne hanno parlato i giornali". "Quelle sul conflitto di interesse sono insinuazioni prive di ogni fondamento e sull'incarico sia io che mio fratello, come fanno le persone per bene, abbiamo riferito tutto quello che c'era da dire all'autorità giudiziaria di Napoli".