Palazzi & potere
La Casta è per sempre, altro che rottamazione

Indennità nascoste. Massaggi e viaggi gratis. Infermieri a disposizione anche per i
genitori. Abusi di portaborse. E al lavoro solo tre giorni alla
settimana. La bufera mediatica è passata, ma poco o nulla è
cambiato scrive Emiliano Fittipaldi sull'ESPRESSO.
"I senatori e i loro familiari non hanno mai paura di sedersi
sulla sedia del dentista. Non perché più coraggiosi degli altri
mortali, ma perché il conto, loro, non lo pagano mai. Ci pensano
gli italiani: grazie all’assistenza sanitaria integrativa ogni
parlamentare può avere rimborsi fino a 25 mila euro nell’arco di
un quinquennio. Un plafond che comprende anche "lo sbiancamento
di denti non vitali (250 euro per dente)" e "corone in oro e
porcellana" a 1.150 euro l’una".
"Se il Censis segnala che 11 milioni di concittadini rinunciano
alle cure a causa della crisi economica, e l’Ufficio di bilancio
del Parlamento ha spiegato che il 7,1 per cento evita di farsi
visitare perché i costi delle prestazioni sono troppo alti, lo
stesso Parlamento regala a ogni senatore della Repubblica un
plafond supplementare da 1.500 euro l’anno per farsi ’una
depressoterapia intermittente’. Una somma che può essere spesa
anche per ’un’idrochinesiterapia’ (si fa in piscine termali) e
pure - se si tiene alla linea, l’estate ormai è alle porte - per
’drenaggio linfatico manuale’".
Nessuno sapeva che il tariffario di Palazzo Madama prevede anche
’sedute individuali di training per dislessici’, scrive
Fittipaldi, e che prevede risarcimenti di quasi mille euro al
mese per pagare un infermiere in caso di bisogno (il servizio si
può estendere anche ai genitori del senatore). Il senatore può
presentare anche fattura per un paio di scarpe ortopediche da 600
euro (qualcuno giura che ce ne sono di molto eleganti in pelle),
e se colto da attacchi d’ansia può spendere 5 mila euro l’anno
per sedute dallo strizza-cervelli.
"Il tariffario dedicato ai senatori, datato maggio 2015, è solo
una delle evidenze che dimostrano come, nonostante gli scandali
infiniti, le proteste dell’opinione pubblica, il ludibrio
internazionale e le batoste elettorali, i privilegi della ’casta’
sono stati appena scalfiti. È vero: le province e i costi per gli
stipendi dei presidenti e dei consiglieri sono stati cancellati,
i vitalizi per gli attuali parlamentari finalmente aboliti, ma
per il resto prebende e vantaggi assortiti non sono stati toccati.
"Indennità. Trattamento dei portaborse. I privilegi mai intaccati
come la tessera che permette ai parlamentari di viaggiare gratis.
Mentre l’approvazione delle leggi, principale attività per la
quale vengono eletti deputati e senatori, sono ormai appannaggio
quasi esclusivo dell’esecutivo: dal 2013 Camera e Senato hanno
approvato in tutto solo 36 leggi di iniziativa parlamentare,
mentre ne hanno approvate 176 di iniziativa del governo. In media
meno di un provvedimento al mese".