Palazzi & potere

Lo sfogo del Quirinale: Covid, troppi errori. Ora unità del paese

Marco Antonellis

Lo sfogo del Quirinale: Covid, troppi errori. Ora unità del paese per evitare un nuovo terribile lockdown

Un filo diretto Quirinale-Palazzo Chigi. Sono ore complicate per il Paese. L’emergenza Covid torna a fare paura. Salgono i contagi, peggiora il quadro economico. E come se non bastasse anche in Parlamento crescono i contagi e il lavoro delle Camere rischia di fermarsi. Dal Quirinale non nascondono preoccupazione. Si cerca di capire quanto sia reale il rischio di una sospensione dei lavori di Aula alla Camera dove tre capigruppo sono positivi al Covid. E lega la necessità di trovare soluzioni immediate al quadro che peggiora ora dopo ora. Davanti ai collaboratori più fidati il Capo dello Stato mostra tutta la sua preoccupazione per la situazione. Perché nei mesi tra la prima ondata e quella di questi giorni tanto poteva essere fatto e poco è stato fatto. La mancanza di posti nelle terapie intensive rischia di tornare a essere un poblema. Poi la scuola. I trasporti pubblici. E in più, come se non bastasse, c'è chi continua a sognare improbabili rimpasti: "Ma se sfili un mattoncino crolla tutto l’edificio...", spiegano allargando le braccia dal Colle.

"Soluzioni", chiede il Capo dello Stato. E, ovviamente, in una fase così delicata per il futuro del paese continua a ripetere una parola sola: unità. Quell’unità che però non c’è. Non c’è un tavolo maggioranza-opposizione per gestire i fondi che arriveranno (se arriveranno) dal Recovery Fund. Non c’è un vero asse tra governo e Regioni. Non c’è una strategia comune nel governo. Mattarella (e con lui il capo del governo e il ministro dell’Economia Gualtieri) vorrebbero fare ogni cosa possibile per evitare una nuova chiusura. Speranza e il comitato tecnico scientifico spingono per norme rigide subito. Si proverà con una nuova stretta e un coprifuoco dalle 22. Ma molti sono pronti a scommettere che non basterà.