Palazzi & potere

M5s, Di Maio: i miei incontri con Draghi, Letta e Mion

M5s, Di Maio: i miei incontri con Draghi, Letta e Mion

"Cio' che sta diventando insopportabile e' il livello di retropensiero che in questi giorni si cela dietro ad ognuno dei miei incontri. Come ad esempio l'ipotesi che sarebbe stato il mio staff a far trapelare la notizia. I giornalisti che hanno firmato gli articoli e i loro direttori possono facilmente testimoniare il contrario. Sia con l'ex presidente della Bce Mario Draghi, sia con Gianni Letta non ci eravamo mai incontrati prima e il tutto rientra in un sano e tradizionale spirito dialogante". e' quanto chiarisce Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in una lettera al Fatto quotidiano. "Nella fattispecie, peraltro, come lei ben sa - scrive rivolgendosi al direttore Marco Travaglio -, l'Italia si appresta ad affrontare una delle piu' importanti partite mai giocate sui tavoli europei e la Farnesina lavora in prima linea sul negoziato Ue. In questa cornice, e in virtu' del particolare momento che stiamo attraversando, non trovo sconvolgente che io veda l'ex presidente della Banca Centrale Europea, visto anche il ruolo svolto dall'Eurotower negli ultimi anni a sostegno della zona euro". "Per quanto riguarda il dottor Letta - continua -, invece, smentisco categoricamente i contenuti riportati nel retroscena pubblicato su La Stampa. D'altronde, Direttore, lei stesso nel suo editoriale ha parlato di numerose "chiacchiere politichesi dei retroscenisti"…". "Riguardo ad Autostrade - prosegue -, colgo l'occasione per riferirle che corrisponde al vero anche il mio incontro con il manager Gianni Mion, al quale ho ribadito la posizione espressa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, secondo cui "le autostrade non possono piu' essere gestite dalla famiglia Benetton". Posizione, questa, che non viene espressa o improvvisata oggi, ma che io per primo ho portato sui tavoli governativi e in Parlamento". "Nell 'ambito dell'esperienza di governo - sottolinea -, io per primo, infatti, ho combattuto contro la famiglia Benetton".