Elezioni 4 Marzo, Nappi (FI): "Jobs Act, Fornero e Buona Scuola pagine buie"
Affaritaliani.it intervista Severino Nappi di Forza Italia (Responsabile nazionale di Forza Italia per le Politiche per il Sud)
Prof Nappi, ci avviciniamo a questa tornata elettorale, a quanto pare siamo di fronte a una gara di promesse...
La differenza la fa l’autorevolezza di chi parla, evidentemente. Il Presidente Berlusconi parla con la credibilità e la coerenza di chi ha già saputo far seguire alle parole i fatti. La coerenza di chi ha aumentato le pensioni minime, di chi ha abolito la tassa sulla casa, di chi ha veramente messo in campo misure in favore delle imprese. E ora ha inserito tra i primi punti del nostro programma la Flat Tax e impostato il cambio di passo sulla Legge Fornero e sul lavoro. Altro che il reddito di reddito di cittadinanza dei Cinquestelle o la barzelletta sul canone Rai. Serve aggiungere altro?
L’altro giorno anche Berlusconi ha dichiarato di voler abolire il Jobs Act, qual è il suo giudizio in merito?
Da giuslavorista e da uomo delle Istituzioni non può che trovarmi d’accordo. Però mi consenta di essere molto meno garbato: il Jobs Act, assieme alla Legge Fornero, e direi anche alla Buona Scuola, è tra le pagine più buie della politica degli ultimi anni. Un fallimento certificato dai numeri. Non solo il moltiplicarsi dei precari, per giunta dopo 30 miliardi spesi in incentivi, ma sopratutto quello dei 300.000 lavoratori che ogni anno restano a casa perché le imprese che li cercano non li trovano. Dobbiamo scegliere se trattare la gente come esseri umani o come numeri statistici. Ecco perché l’Italia ha bisogno di un complessivo piano per il lavoro, un Restart che consenta all’occupazione di ripartire attraverso lo sviluppo, non le regole dei contratti. Un piano coordinato da un Ministero del Lavoro e un Ministero dello Sviluppo Economico, finalmente unificati, che punti a valorizzare le imprese e le metta in rete con la scuola e con le imprese.
In questi giorni è stato insediato il tavolo del programma per la coalizione del Centrodestra, quali sono i punti sui quali vi concentrerete?
Abbiamo le idee chiare sulle priorità e sulle emergenze che il Governo che uscirà dalle elezioni, il nostro, si troverà di fronte. Ecco perché abbiamo scelto di articolare un programma chiaro e netto, diviso in 10 punti: le questioni centrali per cambiare il Paese. Accanto alla riduzione delle tasse e alle politiche di crescita, sono pronte misure per la famiglia, per una giustizia giusta, di lotta alla burocrazia e per la riduzione della spesa pubblica, innanzitutto. Ma dal tavolo della coalizione sono emerse anche proposte sul tema della coesione sociale e di un’Europa a misura delle persone. È questo il modo per riportare alle urne tutte quelle persone che della politica non vogliono più sentir parlare.
Si parla tanto di Sud, in che modo Forza Italia intende occuparsi del Mezzogiorno? Ci sono già degli strumenti che avete previsto?
Ovviamente per me è questo il tema al primo posto, e lo dico guardando all’Italia intera, non solo al Sud. Perché se non riparte il Mezzogiorno non riparte neppure il Paese. Il futuro lo vogliamo declinare in questa campagna elettorale con tre azioni chiave: Sud/giovani e sviluppo; Sud/servizi e efficienza della Pa; Sud/legalità e sicurezza. Il rilancio del Mezzogiorno passa per questi capisaldi.