Palazzi & potere
Pd, è guerra aperta per il Congresso. Il grande complotto. Tutto il retroscena

Pd, Matteo Renzi si toglie i sassolini dalle scarpe
"Quando la mattina del 5 marzo mi chiamò Dario Franceschini per dirmi in modo sbrigativo che dovevo andarmene, capii che c'era una parte del Pd che fin dalla notte elettorale immaginava che noi dovessimo metterci d'accordo con i 5 Stelle". La confessione, amara, l'ex segretario dem l'ha fornita a Bruno Vespa per il suo ultimo libro Rivoluzione. Uomini e retroscena della Terza Repubblica. "C'era un'ala della vecchia sinistra democristiana che si poneva di romanizzare i barbari", è l'ironico commento di Renzi, che ammette di aver incontrato alcuni emissari grillini: "Avemmo un dialogo molto civile. Volevano un accordo che partisse da Di Maio premier. Non mettevano veti, anzi si auguravano che portassi la mia esperienza in Italia o all'estero. Manco morto, risposi, io non ci sono, noi non ci siamo". Insomma, è già iniziato il Congresso Pd...