Pd, Renzi al Lingotto: per parlare di politica o di nomine?
Weekend del Lingotto decisivo per le nomine di Stato
Ormai l'hanno capito pure i bambini; a cosa è servito il Lingotto? A fare politica? Difficile, visto che non sono emerse chissà quali strategie per il futuro del bel Paese. In realtà a causa della presenza in contemporanea di Padoan, Gentiloni e, ovviamente, Matteo Renzi è servito per fare il punto sulle nomine di Stato, quelle grandi aziende che contano quanto e forse più dello stesso governo o comunque più di tanti ministeri. Ebbene, Matteo Renzi ha fatto sapere a entrambi che non gradisce più Caio al vertice delle Poste e questo peraltro già lo si sapeva ma quello che non si sapeva è che il nostro Matteo non ne avrebbe fatto un discorso di risultati perché è molto difficile contestare Caio sui risultati ottenuti ma ne fa un discorso 'caratteriale'.
Caio non è così docile e non è così malleabile come il premierino di Firenze vorrebbe. A Matteo si sa piace vincere facile.
Insomma il Lingotto più che a fare politica e a lanciare la candidatura alle primarie è servito per fare il punto sulle nomine di Stato. Ovviamente si è parlato anche di Finmeccanica e di tutte le altre aziende interessate, con una postilla su De Gennaro che ha fatto chiaramente sapere che preferirebbe mollare e tornare ad avere un ruolo più governativo se non dovesse più esserci Moretti al vertice Finmeccanica.