Pisapia scoprirà le sue carte solo dopo le elezioni siciliane
Cerchiamo di svelare in cosa consiste il «Progetto Pisapia» e soprattutto la tempistica perché nulla si muoverà almeno fino al 5 novembre ovvero quando tutti sapranno come sono andate le cose per il Pd di Matteo Renzi in Sicilia, scrive Italia Oggi. Perché chi vuole una svolta, punta tutte le carte sul voto nell'isola.
«Pisapia ha già pronta per l'11 novembre l'assemblea nazionale di Campo progressista», raccontano dal partito. «Quella sarà la sede per lanciare finalmente il centro sinistra allargato, la famosa coalizione ampia di cui fin troppo si è parlato in questi ultimi mesi. Verrà lanciata una piattaforma di proposte e, sulla base di queste, saranno riallacciati i rapporti col Pd, per capire se Matteo Renzi ci sta o meno». Insomma, dopo le elezioni siciliane, Pisapia scoprirà le carte (richiesta di primarie comprese) e poi starà a Matteo Renzi decidere se accettare o meno. Anche gli ulivisti storici premono sul sindaco di Milano affinché acceleri il passo e scenda in campo con più energia e maggior senso della leadership.
Ma cosa accadrebbe, continua Italia Oggi, se il segretario dem dicesse no al progetto Pisapia? «Beh, in tal caso, non resterà che puntare sul piano B: si guarderà ai Verdi, i radicali, i socialisti, i sindaci eletti nelle liste civiche...». Il tutto mentre Matteo Renzi accelera sulla data del voto politico (il 4 marzo, anche se Mattarella non è più tanto convinto della data dopo quanto accaduto sul fronte Bankitalia) per non essere logorato dopo la probabile sconfitta siciliana e per non dare tempo agli avversari (Pisapia in primis ma anche agli oppositori interni) di organizzare al meglio le forze.