Palazzi & potere

POLITICA: TOP&FLOP DELLA SETTIMANA

TOP

 

1) Salvatore Torrisi (senatore ex NCD) - E' il personaggio della settimana dopo aver mandato in tilt le votazioni per la presidenza di una commissione parlamentare e il governo Gentiloni. Eroico per essersi opposto ad Angelino Alfano (capo del partito). Tra una settimana nessuno si ricorderà più di lui, ma ha messo in luce le debolezze di questo governo Renzi-Bis. 

2) Mariano Rabino (neo presidente di Scelta Civica) - Dopo 20 anni di militanza nel PD piemontese e un fugace giro della giostra in "ItaliaFutura" è stato nominato nelle ultime ore Presidente di Scelta Civica, il partito che fu di Mario Monti. E' il fedele alleato del segretario Enrico Zanetti. I ben informati lo vedono parlare un po' di qua e un po' di là, perso in una alleanza politica con Denis Verdini che ha senso in questo Parlamento. Camaleontico, ma servirà per "salvarsi" al prossimo giro della giostra?

3) Roberto Fico (deputato M5S) E' la coscienza critica del M5S, il "filosofo" del Movimento 5 Stelle. E' un pentastellato, ma sa ragionare con la sua testa. Rarità nel mondo pentastellato. Piace anche fuori dal suo mondo e in caso di vittoria alle politiche del 2018 potrebbe essere scelto come il prossimo Premier a 5 Stelle. Intanto promette che sporgerà querela nei confronti di Andrea Romano, avrebbe detto che il M5S prende finanziamenti dalla Russia. 

4) Mecenati olandesi (restauro fontana delle Api del Bernini) - Per vedere restaurata la fontana delle Api di Lorenzo Bernini bisognava attendere i soldi (100 mila euro) raccolti da un pool di mecenati olandesi, sensibilizzati dopo lo "sfregio" della Barcaccia a piazza di Spagna nel febbraio 2015 a causa dell' incursione infelice degli hooligans del Feyenoord. Meglio l'attenzione dei tulipani che la politica del dolce "far nulla" dei pentastellati al comune di Roma. Ad oggi non pervenuti su nulla (inclusa la candidatura di Roma2024 e il progetto dello stadio della AS Roma a Tor di Valle). 

5) Giovanni Toti (governatore regione Liguria) Si conferma politico di razza. Non si piega all'asse PD-M5S in consiglio regionale, prorogando di un anno la legge regionale sul gioco d'azzardo (come sottolineato da Nongiochiamo.it) e salva più di 5 mila posti di lavoro sul territorio. E' il De Luca del centro-destra. Berlusconi lo sta monitorando per incarichi ancora più importanti. 

 

FLOP

 

1) Raffaello de Ruggieri (sindaco Matera): Matera era diventata famosa per i Sassi, per il film di Mel Gibson sulla “Passione di Cristo”, per aver vinto la candidatura a Capitale europea della Cultura nel 2019 e per il primo sindaco “civico” (Raffaello de Ruggieri) nel 2016  dopo decenni di predominio PD. Ma il sindaco attuale, dopo poco più di un anno (eletto con una coalizione di centro-destra), rischia di cadere, perché ha una maggioranza talmente risicata da affidarsi alla “Settimana Santa”. Ascetico oltre misura. Ma il commissariamento è dietro l’angolo. Per Matera e per il Sud una nuova occasione persa, purtroppo. 

2) Marianna Madia (ministro per la semplificazione e P.A.): Per il "Fatto" non ha mai fatto la ricerca oggetto della sua tesi, la diretta interessata risponde: "Tutto falso, querelo". Sarà il giudice a decidere chi ha ragione, ma in Germania, solo il sospetto avrebbe portato l'equivalente ministro a lasciare l'incarico. Ma siamo in Italia, non in Germania. 

3) Virginia Raggi (sindaco di Roma) Con tanto di manuale "Cencelli" di democristiana memoria, la sindaca capitolina ha balcanizzato il CdA di Acea. Facendo venire le "farfalle" nello stomaco dell'azionista Caltagirone. Prove di governo per i pentastellati, che stanno iniziando ad assaporare i salotti buoni del potere, almeno su Roma. 

4) Davide Casaleggio (ideatore di Sum#01). Debutta in tv a "Otto e Mezzo" su La7 da Lilli Gruber, quasi intimorita dalla personalità molto dura del figlio del co-fondatore del M5S. Risponde poco e male. Lascia più dubbi che certezze, ma in testa, come Beppe Grillo, ha qualcosa per il futuro del Paese in caso di vittoria alle prossime politiche. 

5) Michele Emiliano (candidato alle primarie per la segreteria del PD) - Già aveva poche possibilità di vincere su Orlando e soprattutto su Renzi, ma dopo l'infortunio di ballo nella "sua" Puglia si è giocato tutte le poche carte rimastegli in mano. Candidato residuale in una competizione a dir poco risibile. Perdita di tempo anche in vista del futuro della carriera politica. Partita persa ancora prima di iniziare.