Palazzi & potere
RAI: MAGGIONI "SU TETTO COMPENSI DERIVA POPULISTA CHE DANNEGGIA AZIENDA
Sul 'tetto stipendi' hanno parlato con Affaritaliani Bruno Vespa e Michele Anzaldi
"La realtà è che in tutti questi mesi il Cda ha detto che una applicazione lineare di un tetto, imposto per legge avrebbe comportato un indubbio danno all'azienda escludendola da qualsiasi dinamica di mercato, intaccandone la centralita' rispetto al sistema dei media e proiettandola verso la marginalità. "Stiamo assistendo a un dibattito che sconta una evidente deriva populista che rischia di minare il valore del Servizio pubblico. Quando si deve criticare la Rai ci si rifa' spesso alla Bbc. Ebbene, nel Regno Unito non si e' mai nemmeno ipotizzato di stabilire un tetto agli stipendi dei talenti artistici", scrive la Presidente Rai Monica Maggioni sul Corriere della Sera.
Bruno Vespa interpellato ieri da Affaritaliani a proposito del 'tetto stipendi' commenta: "Il punto è stabilire se la Rai debba o no stare sul mercato. Se una trasmissione e un conduttore rendono più di quello che costano è un discorso; se rendono meno allora bisogna porsi il problema se sia giusto utilizzare il canone".
Per Michele Anzaldi, Pd, "il problema si trascina da troppo tempo. In rai c'è il paraddosso che un direttore del tg1 con 11 edizioni al giorno ha il tetto di stipendio a 240 mila euro annui mentre c'è chi non ha il tetto e magari fa una sola trasmissione a settimana. E' una situazione destinata a deflagrare".