Palazzi & potere

Rete Tim? Un affare per lo Stato solo se verrà pagata 13 miliardi

Tredici miliardi di euro, non di più. È questo il valore della rete fissa di Telecom nel caso in cui debba scorporata dall' ex operatore pubblico e agganciata a Open Fiber secondo la valutazione di Maurizio Matteo Decina, analista di Ey ed autore di «Goodbye Telecom», un volume che ripercorre le tappe della storia finanziaria del colosso italiano dalla privatizzazione ai giorni nostri.

Detto questo, come se ne calcola il valore? Esistono due modi, scrive la Stampa: i multipli e i flussi di cassa. Il primo tiene conto dell' andamento della capitalizzazione di Borsa dei concorrenti. Oggi, nel settore tlc, il valore di una risorsa è mediamente pari a dieci volte il margine operativo lordo che genera. Dal momento - spiega Decina - che l' ebidta riferibile alla rete è di circa 1,8 miliardi, il conto è presto fatto: fa 18 miliardi. Ma questa - sottolinea - è una valutazione che non tiene conto del futuro. Perciò, spiega, «abbiamo ipotizzato diversi scenari, con un range di valori tra 9 miliardi, nel caso in cui la fibra spazzasse via il rame, a 18, nel caso in cui il rame restasse il punto di riferimento.


Il più realistico, tenendo conto della domanda, è che tra dieci anni l' ultimo miglio sarà fatto di un terzo di rame e due terzi di fibra. E per stendere questi due terzi di fibra bisogna investire, il che significa ridurre la marginalità. Così arriviamo ai 13 miliardi».