Scandali bancari, solo ora Renzi si ricorda della commissione d'inchiesta
Quale credibilità può avere un ex presidente del Consiglio come Matteo Renzi, che ‘aspetta con curiosità che il Parlamento approvi finalmente la commissione di inchiesta sulle banche’, per ‘capire le vere responsabilità, a tutti i livelli istituzionali e politici’, dopo aver varato in mille giorni di Governo nefasti per i diritti di risparmiatori-utenti, decreti capestro e provvedimenti seriali ad esclusivo vantaggio dei banchieri, alcuni di essi sonoramente bocciati dal Consiglio di Stato, come la riforma sbagliata delle banche popolari ?
Adusbef,Federconsumatori e 130.000 famiglie espropriate da Bankitalia e dallo Stato, ricordano bene la data di domenica 22 novembre 2015, con: “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del consiglio Matteo Renzi e del Ministro dell'economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan- si leggeva nella nota di Palazzo Chigi- ha approvato un decreto legge che contiene alcune norme procedimentali volte a agevolare la tempestiva ed efficace implementazione delle procedure di risoluzione di Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A, Banca delle Marche S.p.A, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A. Il provvedimento consente di dare continuità all'attività creditizia - e ai rapporti di lavoro tutelando pienamente i correntisti". "In particolare - si legge nella nota del governo- nella cornice del nuovo quadro normativo in materia di gestione delle crisi bancarie definito dai decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, la Banca d'Italia ha deliberato in data 21 novembre 2015 i provvedimenti di avvio della risoluzione, approvati dal Ministro dell'economia e delle Finanze in data odierna a seguito della positiva decisione della Commissione europea sui programmi di risoluzione previsti nei provvedimenti stessi".
La vicenda delle quattro banche salvate al contrario di quanto non sia stata raccontata dalla propaganda del governo, è stata volutamente e strumentalizzata dallo stesso ex premier, che accusava i risparmiatori di avidità, per aver cercato rendimenti speculativi, quando in realtà si trattava di acquisti forzati di bond bancari, i cui rendimenti erano inferiori ai titoli di Stato ed azioni baciate delle stesse banche, pena la mancata concessione di fidi, prestiti, mutui, il cui comportamento truffaldino a danno di 130.000 famiglie espropriate da Bankitalia e dallo Stato, è sotto scrutinio delle Procure, con i diretti responsabili come Zonin (BpVi) e altri artefici dei crac a piede libero, Bankitalia e CONSOB, neppure sfiorati ma addirittura premiati.
Adusbef e Federconsumatori, hanno cercato con decine di denunce alle Procure della Repubblica, ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato (che ha bocciato la riforma delle banche popolari), di contrastare i veri e propri regali fatti dal Governo Renzi alle banche, quali: la fiscalità di vantaggio sulla deducibilità delle perdite da 18 anni ad 1 anno, valutato da Mediobanca 19,8 miliardi di euro; le garanzie sulle obbligazioni tossiche appioppate dalle banche allo Stato per un valore di 160 miliardi di euro; la pubblica malleva sulla Cassa Depositi e Prestiti per consentire alle banche di pagare i dividendi alle Fondazioni bancarie; il recepimento della direttiva BRRD (bail-in) per l’esproprio del risparmio; il decreto salva-banche, che ha azzerato i risparmi di una vita a 130.000 famiglie; l’esproprio delle case in mancanza di 18 rate di mutuo non pagate, senza passare per un giudice terzo; lo sconto per i trasferimenti immobiliari nell'ambito di vendite giudiziarie con l’'imposta di registro, ipotecaria e catastale, non più assoggettata da un'aliquota del 9%, ma nella misura "fissa di 200 euro"; il prestito vitalizio ipotecario a tassi esagerati e ricapitalizzati per sottrarre agli eredi i risparmi immobiliari; la bad bank con la garanzia statale sulle cartolarizzazioni dei crediti morosi (la Gacs), concessa alle banche ed anche agli altri intermediari finanziari, con la garanzia del Tesoro, il ripristino dell’anatocismo bancario debellato da 20 anni di battaglie giudiziarie in Cassazione.
La commissione di inchiesta, tardivamente evocata oggi, ma di fatto bloccata da Renzi per non scoprire gli altarini di Banca Etruria, Mps, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Marche, le porte girevoli tra controllori e controllati, e soprattutto le gravissime responsabilità di Bankitalia e Consob, approvata dal Senato la cui formulazione fa dormire sonni tranquilli agli autori di crac e dissesti bancari addossati alla fiscalità generale, con 20 miliardi di aumento del debito pubblico, l’ennesimo specchietto per le allodole analogo ai provvedimenti varati nei 1000 giorni, da un governo piazzista di pentole bucate, deleterio per famiglie saccheggiate, risparmiatori espropriati, giovani umiliati, lavoratori massacrati col Jobs Act, tutto fumo e poco arrosto.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)