Sprechi stellari. La sede dell'Agenzia spaziale italiana è costata un botto
È costata sette volte di più rispetto ai 12 milioni previsti
Uno sperpero di denaro stellare quello compiuto per realizzare la nuova sede dell’Agenzia spaziale italiana, come più volte sottolineato dall’Autorità di vigilanza e dalla magistratura contabile, ma alla fine l’ente dipendente dal Ministero dell’università e ricerca sembra proprio che possa recuperare solo una meteorite. Respinti gli ultimi due ricorsi, scrive la Notizia, quelli che in gergo vengono definiti per revocazione e in cui aveva sostenuto che i giudici avevano sbagliato nella sentenza emessa a suo carico, per l’ex commissario dell’Asi, il prof Sergio Vetrella, è arrivata la conferma della condanna a risarcire alla “Nasa italiana” poco più di 400mila euro. E poco è in effetti rispetto ai costi per un edificio che doveva costare 12 milioni di euro e che ne ha inghiottiti quasi 85.