Terremoto, la proposta di Aldo Loris Rossi: rottamare e ricostruire l’edilizia
Menospesamenotasse – Terremoto, la proposta di Aldo Loris Rossi: rottamare e ricostruire l’edilizia di bassa qualità post Seconda Guerra Mondiale
C’è un uomo, un grande architetto e docente universitario, Aldo Loris Rossi, che in pochi ascoltano: uno dei pochi a valorizzarne la parola e le idee fu – onore al merito – Marco Pannella.
Rossi ha da sempre una giusta ossessione: sostiene (temo: con ragione) che buona parte del patrimonio immobiliare italiano, quella costruita nei tre decenni successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sia non solo di bassa qualità dal punto di vista estetico, ma anche inaffidabile dal punto di vista antisismico.
La sua idea è “abbattere per ricostruire”, una gigantesca operazione di rottamazione che avrebbe tre vantaggi: rimettere in moto l’economia, ricostruire case più belle, e soprattutto avere l’opportunità di realizzare edifici antisismici e anche all’avanguardia dal punto di vista energetico.
Ora, una operazione così radicale è difficile da impostare (e ovviamente non risolverebbe tutto: resta il problema dei centri storici, dei borghi medievali, eccetera). Ma almeno un potenziamento estremo dell’ecobonus esistente (offrendo anche ai condomìni una opportunità per risistemare in blocco centinaia di migliaia di edifici) mi parrebbe il minimo da decidere e approvare d’urgenza.
In una logica liberale, non si tratta di varare “piani quinquennali” o forsennati progetti di spesa pubblica. Ma – attraverso la leva fiscale – di determinare un favor/incentivo o alla demolizione e ricostruzione o quanto meno al “rinvigorimento” degli immobili non in regola dal punto di vista antisismico e della sicurezza.
Sarebbe una gigantesca operazione di messa in sicurezza, di creazione di lavoro, di rimessa in moto dell'economia.
Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone