Politica
Rohani in Vaticano, anche per Papa Francesco 'pecunia non olet'
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
2.277. E' il numero, impressionante, delle persone che sono state impiccate sotto la presidenza Rohani, una cifra senza precedenti negli ultimi 25 anni della Repubblica Islamica. Un dato che da solo testimonia il gravissimo deficit di diritti umani in Iran. Peccato che per la visita in Italia del numero uno di Teheran nessuno abbia avuto il coraggio (e il pudore) di sottolineare ciò che invece è evidente a tutti. Matteo Renzi, Sergio Mattarella e Giorgio Squinzi sono stati ben felici di stringere la mano a Rohani che ha portato con sé 17 miliardi di euro di accordi con numerose aziende italiane. E' vero che business is business ma, forse, piuttosto che coprire le nudità delle statue a Roma, per non urtare la sensibilità del presidente iraniano, sarebbe stato meglio (e doveroso) chiedere conto a Rohani del mancato rispetto dei diritti umani. Tema per cui, tanto per fare un esempio, l'Italia insieme alla comunità internazionale sta punendo con sanzioni la Russia di Putin o la Corea del Nord. Ma ciò che più stride sono i sorrisi di Papa Francesco che ha incontrato Rohani per 40 minuti in Vaticano. Dal Pontefice amato in tutto il mondo, che già si era rifiutato di stringere la mano al Dalai Lama per non far infuriare il regime cinese, ci saremmo francamente aspettati una maggiore libertà e autorevolezza. Non una parola sulle esecuzioni in Iran e sullo stato dei diritti civili nella Repubblica Islamica. Questa volta anche Papa Francesco si è piegato al dio denaro che tante volte - purtroppo a parole - dice di combattere.