Politica
Giustizia, Parodi (Anm): “Da Meloni e Nordio senza pregiudizi. Ma la riforma non funziona”
Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati ad Affari: “Lo sciopero del 27 febbraio un grande successo. E la separazione delle carriere…”

Giustizia, l'intervista di Affari al neo presidente dell'Anm Parodi in vista dell'incontro con il governo
Insediato da poco meno di un mese, il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cesare Parodi, spiega ad Affaritaliani.it che cosa si aspetta dall’incontro con Giorgia Meloni e Carlo Nordio. E perché la riforma della giustizia, così com’è, non funziona.
Presidente, Quali sono le aspettative dell'ANM dall'incontro con la Presidente Meloni e il Ministro della Giustizia Nordio?
Andiamo a spiegare le ragioni logiche e giuridiche per le quali non condividiamo la riforma, per difendere i principi costituzionali in tema di giustizia che in prospettiva saranno modificati. Contiamo di essere chiari e credibili, senza connotazioni politico-ideologiche. Credo sia importante farlo comprendere.
Come valuta lo sciopero dello scorso 27 febbraio in termini di adesione? Come risponde l'ANM alle critiche secondo cui lo sciopero potrebbe essere percepito come una difesa corporativa piuttosto che come una tutela dell'interesse pubblico?
E’ stato un successo, sia per i numeri, sia per l’adesione trasversale dei colleghi, che si sono trovati uniti a difendere comuni ideali; ideali che non sarebbero stati così unanimemente difesi se avessimo agito per ragioni corporative. Ci siamo rivolti direttamente ai cittadini. Ora dobbiamo fare in modo che credano nella nostra prospettiva.
Quali sono le principali preoccupazioni dell'ANM riguardo alla proposta di separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri?
Abbia letto oggi della prospettiva di “svincolare”, nonostante l’art 109 della Costituzione, la polizia giudiziaria dal pm. Se questo sarò confermato, vorrà dire che i nostri timori di un pm geneticamente modificato rispetto a quello attuale, tenuto a indagare in tutti i sensi, senza pregiudizi, anche a favore degli indagati, saranno confermati.
In che modo l'ANM ritiene che la riforma possa influenzare l'indipendenza e l'autonomia della magistratura?
Un magistrato privo di rappresentanza effettiva al CSM, che sa di poter essere giudicato in via disciplinare da un organo autorevole ma che non conosce, per forza di cosa, la realtà nella quale il magistrato opera è di per sé un magistrato attaccabile, più fragile più potenzialmente pronto ad assecondare le istanze dei poteri forti o di soggetti forti. Non vogliamo questo.
Quali alternative propone l'ANM per migliorare l'efficienza del sistema giudiziario senza compromettere l'attuale struttura delle carriere?
Applicare con rigore i principi che già esistono, potrebbe essere anche sufficiente. Ma ci vuole un reciproco rispetto, una reciproca fiducia, un controllo costante e rigoroso sulle possibili criticità. Si può fare, con coraggio e intelligenza si può fare.
In che modo l'ANM intende coinvolgere la società civile e gli altri operatori del diritto nel dibattito sulla riforma?
La strada per il referendum passa per un confronto con i corpi intermedi, i cittadini, con linguaggi in grado di arrivare a tutti e in ogni possibile contesto. Ci proveremo.
Come valuta l'ANM la disponibilità al dialogo espressa dal governo in merito alla riforma?
Comunque molto positiva: è dal confronto, dal dialogo che possono nascere spunti interessanti; e comunque, conoscersi può essere una chiave per ridurre o eliminare equivoci incomprensioni nell’interesse del Paese.