Politica
Legge elettorale, Parrini (Pd): "Fondamentali le preferenze. Il Cdx diviso non ha le idee chiare"
Nuova legge elettorale, parla il vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Intervista
"Chiarire da subito che viene messo in soffitta il progetto del premierato, una riforma costituzionale inaccettabile sotto ogni punto di vista"
"La mia posizione personale è che la cosa più importante è ridare ai cittadini la possibilità reale di incidere sulla scelta dei parlamentari. Non ce l'hanno da 24 anni e questo ha molto indebolito l'autorevolezza delle Camere. La via migliore per ottenere questo è prevedere le preferenze, che già si usano in tutte le altre elezioni: regionali, comunali ed europee". Lo afferma ad Affaritaliani.it Dario Parrini, senatore del Pd e vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, parlando della nuova legge elettorale.
"Quanto al meccanismo di ripartizione dei seggi tra partiti e coalizioni, anche in questo caso posso solo dire la mia idea, non essendosi ancora svolta una discussione negli organismi dirigenti del Pd. La mia opinione, come ho detto più volte, è che le due scelte più idonee siano o un sistema veramente a doppio turno (con voto di lista e premio di maggioranza alla coalizione che vince con più del 50% dei voti, prevedendo il ballottaggio tra le prime due coalizioni del primo turno se nessuna ottiene in prima battuta la maggioranza assoluta dei consensi), oppure una legge proporzionale non pura ma selettiva, con sbarramento elevato (ad esempio con soglia esplicita nazionale del 5% come in Germania, o con soglie implicite di circoscrizione senza recupero nazionale dei resti come in Spagna, prevedendo in entrambi i casi le preferenze, che in Germania e Spagna non ci sono perché contrariamente a quanto avviene in Italia hanno una rigorosissima legge nazionale a tutela della democrazia nei partiti)".
"Comunque, quale che sia il meccanismo distributivo, la cosa fondamentale - sottolinea il senatore del Pd - è che l'individuazione degli eletti dei vari partiti sia messa nelle mani dei cittadini grazie alle preferenze: deve finire la stagione dei nominati legata alle liste bloccate e ai falsi collegi uninominali, falsi perché di dimensioni enormi e inseriti come sottoprodotto del voto di lista".
"Quanto alle dichiarazioni di Balboni (presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato di Fratelli d'Italia, ndr) sono felice che si esprima a favore delle preferenze. Ma, se non dice che è previsto il ballottaggio a due qualora nessuna coalizione superi in prima battuta il 40% (soglia comunque per me troppo bassa), la sua proposta ha poca credibilità. Anche perché è arcinota l'ostilità di Forza Italia al ballottaggio e l'avversione tenace della Lega sia per il ballottaggio che per le preferenze. Temo quindi che nonostante tutta la buona volontà del presidente Balboni si sia di fronte ai soliti giochi di fumo del Centrodestra. Vedremo".
"Mentre aspettiamo che avanzino una proposta seria e organica, ripetiamo che sarebbe molto utile, per consentire una discussione serena e proficua sulla legge elettorale tra maggioranza e opposizione, chiarire da subito che viene messo in soffitta il progetto del premierato, una riforma costituzionale inaccettabile sotto ogni punto di vista e che il Centrodestra ha per di più messo in campo senza prima aver chiarito cosa intende fare sulla legge elettorale, come se fosse logico e normale costruire una casa partendo dal tetto", conclude Parrini.
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