Politica

Pd, da Bonaccini a Schlein: il declino di un partito ormai in estinzione

Di Giuseppe Vatinno

Sono lontani i tempi in cui Walter Veltroni faceva il pienone di iscritti nel 2008 con quote di 830.000 e adunate oceaniche... Il commento

Nel frattempo è rimasta l’ambiguità a sinistra in cui scaltri “pinguini nucleari tattici” (pnt) come Bonelli e Fratoianni, emuli di Bertinotti, hanno trovato ampia cittadinanza. Appena il Pd si spostava un po’ a destra i pnt si spostavano un po’ a sinistra. Appena il Pd si spostava invece un po’ a sinistra comparivano altre specie aliene, come Matteo Renzi, che distruggevano l’immagine stessa della sinistra con misure come l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Poi mettiamoci, da ultimo, il Movimento Cinque Stelle o quello che di loro rimane, che dopo l’ebrezza del potere ha mangiato la polvere, è il caso di dire dalle stelle alle stalle. Il M5S è caduto però sotto l’azione del “mago di Oz” Giuseppe Conte, un vero caso di studio internazionale, una specie di Zelig politico che è riuscito a recitare qualsiasi ruolo: destro coi destri, sinistro coi sinistri, qualunquista con i qualunquisti, paperino coi paperini, topolino coi topolini. Risultato: fatti fuori nell’ordine Salvini, Di Maio e Draghi. Con Renzi c’ha provato ma non è riuscito perché il toscano ha preferito fare harakiri precipitando insieme a lui nel baratro da cui peraltro, l’avvocato pegliese è prontamente risalito.

Ora Conte sta sfilando metodicamente il Pd a Letta che ormai è considerato come l’ultimo imperatore romano, quel Romolo Augustolo che così fu chiamato dalla sagacia millenaria del popolo del Tevere in virtù del fatto che era solo una tragica copia dell’imperatore vero, Cesare Ottaviano Augusto. Ora si scopre che l’unica vera nuova iscritta nel Pd è lei, la mitica Laura Boldrini che dopo un po’ di peregrinazioni nucleari tattiche a sinistra è tornata prontamente all’ovile, quando ha visto la malaparata. Per ora è l’unica che sorride giuliva, mostrando la tessera nuova di zecca, sullo sfondo di un baretto del centro storico di quella Roma imperiale e sorniona che ne ha viste tante e sopravvivrà anche a questo.